Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Geoturismo in Sicilia: il turismo nascosto dell’Isola

Organizzare i propri viaggi tra geoparchi e geositi. La nuova frontiera di un turismo in evoluzione, dai luoghi d’arte alle opere d’arte naturali. Scopriamo il Geoturismo in Sicilia

di Redazione

Geoturismo in Sicilia. La Sicilia si conferma un’importante fonte di richiamo turistica sia dal punto di vista culturale sia naturalistico.
Ma perché è così ambita? Oltre che per il patrimonio artistico, storico e culturale, una risposta è riscontrabile nella natura stessa dell’Isola. In particolare, per la sua ‘geodiversità’, che è la gamma dei caratteri geologici, geomorfologici, idrologici e pedologici presenti in una data area (Gray, 2004).
In particolare, negli ultimi anni, si sente sempre più parlare di Geoturismo in Sicilia. Si tratta di un turismo ambientale a tema geologico, sostenibile. Un turismo che rispetta l’ambiente e permette di conoscere il territorio attraverso la scoperta e la comprensione delle bellezze geologiche.

La legge che istituisce il geoturismo

L’incremento di questa tipologia di turismo avviene attraverso l’istituzione di Geositi e Geoparchi, e la Regione Siciliana si è impegnata in questo senso attraverso la Legge regionale numero 25 dell’11 aprile 2012«Norme per il riconoscimento, la catalogazione e la tutela dei Geositi in Sicilia».

I geositi

Ma cos’è un geosito? “Un geosito può essere definito come località, area o territorio in cui è possibile individuare un interesse geologico o geomorfologico per la conservazione.” (W.A.P. Wimbledon, 1996). Attualmente, si riconoscono in Sicilia 1450 Geositi tra proposti, segnalati e inventariati. (Catalogo dei geositi regionali dell’Arta) di cui 650 riconosciuti e catalogati dalla Regione.

I geositi più conosciuti

Tra i geositi istituiti si citano ad esempio: Cala Rossa a Terrasini, Bagni di Sclafani, la sorgente termale ubicata in prossimità dell’omonimo comune, la Miniera di Sale di Petralia Soprana, riconducibile a un evento geologico chiamato Crisi di Salinità Messiniana che ha interessato il Mar Mediterraneo 5,9 Milioni di anni fa e i Coralli di Piano Battaglia, cioè rocce carbonatiche caratterizzate dalla presenza di colonie di coralli.

Il geoparco

Un Geoparco è, invece, un territorio, riconosciuto a livello internazionale, che possiede un patrimonio geologico particolare e una strategia di sviluppo sostenibile; deve avere confini ben definiti e sufficiente estensione per consentire uno sviluppo economico efficace del comprensorio e deve comprendere un certo numero di siti geologici di particolare importanza in termini di qualità scientifica, rarità, rilevanza estetica o valore educativo.

I geoparchi dell’Unesco

In Italia vi sono 9 geoparchi dei quali due riconosciuti dallUNESCO, si trovano in Sicilia, Il Parco Naturale Rocca di Cerere (ad Enna) e il Parco Naturale Regionale delle Madonie (Provincia di Palermo) (foto a fianco) contenenti al loro interno diversi geositi.


La geologia, un bene da tutelare

In Sicilia, non si deve associare la geologia solo al rischio idrogeologico, ma si deve leggere anche un altro aspetto che pone il bene geologico dell’Isola come un tesoro da tutelare che ne può incentivare l’economia stessa. Cosa fare, dunque, per incentivare il Geoturismo in Sicilia? Innanzitutto, conservare il patrimonio geologico, valorizzare i geositi e aumentare la fruibilità per incrementare un turismo culturale che arricchirà non solo l’Isola, ma anche gli occhi e l’anima del turista.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.