Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

I gatti: fusa, indipendenza e tantissime coccole

Aumentano i gatti domestici e avere un gatto in casa, oltre che una crescente tendenza, è un potente anti stress e una fonte di coccole.

di Clara Di Palermo

Curioso, indipendente, affettuoso, sornione, graffiante, in cerca di coccole… il gatto è un animale che, a dispetto dei luoghi comuni che lo vogliono interessato, o legato solo al cibo, regala grandi dosi di affetto e di meravigliose e rasserenanti fusa.

In Italia, secondo i dati del Censis, sono circa 7,5 milioni i gatti domestici, a dispetto dei 7 milioni appena di cani. Oltre il 50% degli italiani possiede un animale domestico e spesso un cane o un gatto sono un appiglio affettivo importante dopo una separazione. È un animale di indole indipendente e facile da tenere in appartamento: non è necessario portarlo fuori per i bisogni e gli basta un angolino del vostro divano per accucciarsi, meglio se appiccicato a voi.

Il mercato segue questa tendenza ad avere un animale domestico e non è raro che vi possiate trovare proposte, nella vostra casella di posta elettronica, per polizze assicurative per coprire le eventuali  spese per interventi chirurgici o  per eventuali danni che il vostro animale domestico potrebbe causare a terzi. Aumentano i negozi che vendono prodotti per animali e anche i nostri amici a 4 zampe hanno a loro dedicati negozi che vendono cappottini, impermeabili e guinzagli decisamente “fashion“.

Il desiderio di adottare un gatto è diventato sempre più frequente e lo dimostrano anche i numerosi gruppi facebook nati per condividere l’amore per questi pelosetti emanatori di coccole e fusa.
Si condividono, foto, consigli, si cerca consolazione quando un micetto ci lascia per “andare sul ponte dell’arcobaleno”, ci si aiuta per trovare adozione per i gattini più sfortunati trovati per strada o frutto di qualche scappatella della gattina di famiglia.

“Io prima amavo tanto di più i cani – dice Laura che a Palermo si occupa di 4 gattini randagi che bazzicano la strada in cui abita – ma adesso che seguo questi micetti ho imparato ad apprezzare i gatti. La femmina del gruppo, quando ha partorito lo scorso anno, mi ha letteralmente fatto capire che dovevo seguirla e mi ha portato dai cuccioli: tre scriccioletti tenerissimi. Me se sono presa cura, li ho portati dal veterinario, ho dato loro il vermifugo e l’antiparassitario. Per fortuna sono stati adottati: il tam tam con le amiche ha funzionato!”.

Ma Laura si trova a dover combattere l’ostilità di alcune signore dei palazzi della strada che non gradiscono che lei vada a dar da mangiare ai gatti per strada. “Sostengono che si sporca la strada… ma come fa a sporcarsi – ride Laura – se i micetti spazzolano tutto e leccano pure per terra!”.

Laura, così come tante altre persone che seguono le colonie feline, si sobbarca non solo l’impegno morale ma anche quello economico della cura di questi animali: sempre secondo dati Censis, gli italiani spendono circa 5 miliardi ogni anno per curare i loro amici animali, tra farmaci, visite veterinarie e tolettatura.

Non tutti gatti, però, sono fortunati, tanto che nel nostro Paese sono moltissimi i randagi, circa 3 milioni, che lottano quotidianamente per sopravvivere tra stenti, investimenti di automobilisti poco accorti e assurde malvagità di chi li avvelena.

La presenza di un gatto nelle case italiane che, come dicevamo, registra numeri imponenti, e che ha avuto un impulso notevole durante il lockdown, conferma l’importanza di un rapporto affettivo con un animale.

Ma sapete che le fusa dei gatti, quel suono che emettono simile a un trattorino, ha un potere curativo? Non solo per gli umani ai quali viene trasmesso un immediato senso di relax e benessere, ma anche per il gatto stesso. Infatti innesca un meccanismo che è una sorta di auto stimolazione che accelera la guarigione del felino in caso questo stesse male.

Per l’essere umano, le fusa di un micio hanno un conclamato effetto antidepressivo e anti stress e pare che ci raggiungano alla stessa frequenza della musica classica, alla quale sono universalmente riconosciute proprietà ansiolitiche.

Spesso i gatti guardano il loro umano (sì, perché a noi non piace dire “padrone”) e poi socchiudono gli occhi: nel loro linguaggio è come se dicessero ti voglio bene.

E non dimenticate una cosa: se un gatto di cui vi prendete cura, oltre a ricompensarvi con abbondanti fusa, vi mordicchierà la mano, il suo amore per voi è proprio incondizionato. Il mordicchiare, infatti, è una manifestazione di affetto che ricorda loro quello che faceva la mamma quando erano cuccioli: li leccava e mordicchiava.

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