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Domenico Cocchiara: “Il mondo è tutto qui”

Domenico Cocchiara torna a Palermo con la mostra “Il mondo è tutto qui”, sabato 23 e domenica 24 aprile alla Galleria delle Vittorie. In mostra i mercati di Palermo con tutti i colori che caratterizzano l’artista che invita a un’estemporanea di due giorni

di Gilda Sciortino

Con “Il mondo è tutto qui” Domenico Cocchiara torna a Palermo e lo fa anche con un’estemporanea che darà modo di ammirare dal vivo il suo processo creativo, avendo l’opportunità di parteciparvi. Dalle 11 di sabato 23 aprile alle 21.30 di domenica 24 aprile l’artista sarà alla Galleria delle Vittorie dove creerà live un’opera che avrà come protagonista una delle cupole più rappresentative del  centro storico.

Ballarò, acrilico su tela

Sette opere per Palermo

Sette in tutto le opere che raccontano l’amore di Cocchiara per Palermo, protagonista in questa mostra con tre luoghi simbolo del capoluogo siciliano e cioè i mercati del Capo, della Vucciria e di Ballarò.

Capo, acrilico su tela

Galleria delle Vittorie

«La scelta della Galleria delle Vittorie nasce dalla voglia di dipingere tra la gente. Quello che mi è mancato in  questi anni – spiega lo stesso Domenico Cocchiara – non è stata l’ispirazione, ma  il contato con le persone. Ecco perché ho pensato a due giorni durante i quali incontrerò i cittadini palermitani ma anche i turisti, e con la mia spatola daremo vita insieme a una nuova opera. Tutta la mostra ruota attorno ai mercati storici della nostra città, ma quello che non c’è nel gruppo di opere che esporrò in Galleria è la cupola della Chiesa del Carmine, dove trovi tutta Palermo, con i suoi colori e la sua forza».

Cascia di purpi, acrilico su tela


È  sicuramente l’empatia che guida la creatività di Domenico Cocchiara.

«Empatia che nasce dall’incontro con  le persone – aggiunge l’artista – perchè sono quelle che custodiscono la narrazione della vera città. Sabato e domenica ci rilasseremo insieme condividendo la bellezza dell’arte e dei colori. La scelta della Cupola della Chiesa del Carmine è data dal fatto che si trova al  centro di Ballarò, una dei mercati più rappresentativi della nostra città. Per i palermitani sarà un momento di bellezza, ma per i turisti l’occasione per scoprire Palermo. Un invito a tornare ai mercati, a visitarli, ma finalmente senza l’apprensione dovuta al Covid e ai venti di guerra.  Bisogna imparare da questi mercati, i luoghi dove ancora oggi si incontrano tutti i popoli con la loro tradizione e cultura. “Il mondo è tutto qui”: nei mercati, dove la vita e la morte si incontrano e dove si trova l’anima della città».

Pisci spada, acrilico su tela

Le sensazioni che suscitano le opere Domenico Cocchiara

Osservare le opere di Domenico Cocchiara ti dà la sensazione di passeggiare fra le bancarelle, di farne parte, di avvertire tutto ciò che esiste in luoghi magici come questi.

«Cocchiara ci restituisce colori, suoni, profumi, luce e atmosfera – scrive Alessandra Consigliocuratrice della mostra insieme a Lorenzo Pileri – che a tratti, come in una istantanea, ferma un prezioso momento. Oltre ai Mercati, saranno presenti anche altre due opere che ritraggono i polipi e i melograni; Cocchiara infatti, ha esplorato in prima persona la vita del mercato, addentrandosi e traendo ispirazione. Attraverso la sovrapposizione di oggetti, bancarelle, prodotti di ogni genere e di tutto ciò che può caratterizzare la vita di un mercato palermitano, Domenico conduce l’osservatore in luoghi in cui vita e morte si incontrano, in cui si “abbannìa” come da reminiscenza araba e in cui si trova il pesce spada sul banco che guarda con occhi vivissimi. Il mondo è tutto qui nasce dal desiderio di far luce sulla possibile, e quindi attuabile, convivenza pacifica fra gli esseri umani, aldilà della propria nazionalità. Quale migliore esempio se non Palermo? ».

Vucciria, acrilico su tela

Programma della mostra

La mostra si aprirà alle 11 di sabato 23 con l’estemporanea di Cocchiara.
Si potrà visitare sino alle 21.30 dello stesso sabato e dalle 12 alle 21.30 di domenica 24 aprile.
Ingresso libero.

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