Nasce tutto dalla passione per la ceramica: Lavinia Sposito è un vero ciclone, un ciclone di passioni, voglia di fare, impegno sociale, impegno da mamma, creatività. Nasce tutto dalla passione, dicevamo, perché dagli studi classici e da un inizio universitario in chimica, la meglio l’ha avuta una forte attrazione per la ceramica.
“Ho iniziato a fare dei corsi a pagamento per imparare a lavorarla – ci racconta – perché sono sempre stata attratta dalla materia da modellare, dall’argilla. Basti pensare che da piccola impastavo la terra!”.
Mentre parla continua a muovere le mani su un pezzo di argilla che sta lavorando e che diventerà uno dei suoi tanti manufatti che, da quando ha aperto il negozio in via IV Aprile, a Palermo, a un tiro di schioppo dal complesso dello Steri, sono apprezzati non solo dai turisti che visitano questa parte della città ricca di monumenti.
Borgo Strafalè è artigianato di qualità
Abbiamo notato un’insegna, “Borgo Strafalè” qui di fianco al negozio… cos’è?
“È questa piccola realtà che abbiamo creato quattro donne innamorate di questa strada nella quale abbiamo impiantato le nostre attività, queste piccole botteghe. Il nome ha origine dal termine dialettale strafalarie, che indicava le prostitute, le quali avevano, in queste che oggi sono le nostre botteghe, le loro case di appuntamento. Abbiamo ripulito e abbellito con piante e pitture questa strada e oggi si è creato un effetto domino dato che anche nei vicoletti adiacenti c’è una maggiore cura. Abbiamo giocato in maniera ironica con le parole: da strafalaria a strafalè”.
Ma voi nel territorio, oggi, siete più di semplici attività commerciali.
“È vero. Noi facciamo, nel nostro piccolo, promozione del territorio: parliamo con i passanti, diamo informazioni ai turisti, raccontiamo la storia di questa nostra iniziativa. Questa, tra l’altro, è una via il cui nome è legato a un evento storico importante: il 4 aprile del 1860, infatti, avvenne la rivolta della Gancia, e successivamente le scopariote (le mogli degli artigiani che facevano le scope nel quartiere della Kalsa, ma erano anch’esse strafalarie) inscenarono una finta rissa per distrarre le guardie borboniche che cercavano due ribelli di quelli che avevano animato la rivolta. Distraendo le guardie, permisero ai due ribelli di dileguarsi. Tutto ciò lo raccontiamo e lo facciamo vivere. La strada è tornata ad animarsi grazie a noi”.
L’artigianato è una ricchezza
Cosa serve all’artigianato locale che costituisce una ricchezza da non disperdere?
“Intanto servono gli artigiani, che stanno scomparendo. Questo è uno dei motivi per cui mi candido al Consiglio Comunale. Dobbiamo salvaguardare i mestieri e l’artigianato. Io lavoro da anni nel territorio, creando connessioni tra vari artigiani, come successo con il neonato Borgo dei Giusti. Vogliamo fare rete. A Palazzo Pantelleria, ad esempio, ci sono gli argentieri… dobbiamo tutti insieme portare avanti tutela e riqualificazione del territorio: se ciascuno di noi fa bellezza davanti al proprio portone, l’esempio diventa contagioso. Sapete che anche Baida sta indirizzandosi verso una riqualificazione del proprio territorio? Del resto, non esiste solo il centro storico, ci sono anche le periferie da valorizzare. Ma tornando all’artigianato… dicevo che molti mestieri stanno scomparendo, i giovani non sono disposti a imparare questo mestiere e, su un altro versante, notiamo che il reddito di cittadinanza, che in sé è uno strumento utile, ha smorzato la voglia di cimentarsi con queste e altre realtà professionali”.
L’impegno sociale
Lei è impegnata anche sul sociale: in che modo?
“In vari modi, iniziando dalle ronde per aiutare e sostenere i senzatetto. Di recente sono riuscita ad ottenere dall’Amministrazione comunale un pullman in disuso che vorremmo trasformare in una sorta di toilette itinerante per consentire ai clochard di lavarsi e fare la doccia. Il tutto rispettando le diverse realtà perché tra loro c’è anche chi ha volontariamente scelto questo tipo di vita e magari non gradirebbe un intervento esterno”.
Quanto è complicato portare avanti tutti questi progetti con l’essere mamma?
“Complicato e difficile! Non riesco a far nulla delle mie cose. Io non capisco come sia possibile che ancora in Italia, soprattutto al sud, non ci siano asili pubblici che facciano un orario tale da consentire alle donne che lavorano di svolgere la propria attività con serenità”.
Di cosa ha bisogno Palermo?
“Palermo ha bisogno di una rinascita. Ha bisogno di creare opportunità per i giovani, perché i nostri giovani non vogliono andar via, vogliono costruire qua il loro futuro, ma bisogna dar loro le opportunità. Bisogna trovare delle formule per dare spazio alla meritocrazia, far sì che chi merita abbia le occasioni e gli venga riconosciuto merito. Io amo molto questa terra e continuerò a impegnarmi: se potrò farlo in Consiglio Comunale, bene. Altrimenti continuerò comunque a far tutto ciò che è nelle mie possibilità”.