Ex Cotonificio siciliano di Partanna Modello e Istituto di studi musicali Arturo Toscanini. Servono idee e progetti per recuperare beni che rischiano di andare perduti a causa dello stato di disinteresse e abbandono. Così la Regione finanzia il concorso di progettazione per ridisegnare il futuro dell’ex Cotonificio siciliano di Partanna Modello, a Palermo. Diventerà un centro socioculturale aperto a giovani, famiglie e anziani. Lo ha deliberato il governo Musumeci, su proposta del presidente della Regione. Il governo regionale ha approvato il finanziamento di 405 mila euro per l’acquisizione del progetto di fattibilità tecnica ed economica. Progetto, che sarà scelto tramite un concorso di idee con relativo bando di gara.
Ex Cotonificio siciliano di Partanna Modello
Considerato un vero gioiello dell’architettura industriale, l’ex Cotonificio ha rischiato, qualche anno fa, di essere abbattuto per far posto a un nuovo condominio. Per fortuna, pericolo scongiurato e rilancio di nuovi progetti. “Abbiamo avviato un’azione concreta di recupero di un esempio di archeologia industriale – sottolinea Musumeci -. Simbolo dello sviluppo degli anni Cinquanta in Sicilia. Un bene pubblico ormai da troppo tempo lasciato in una condizione di grave degrado”.
Qualche mese fa, Musumeci aveva fatto un sopralluogo nella struttura. Era andato insieme al dirigente generale del dipartimento regionale Tecnico Salvo Lizzio e alla soprintendente dei Beni culturali di Palermo Selima Giuliano ( nella foto di copertina).
Il recupero
Lo recupereremo con un concorso di progettazione, aperto ai professionisti, per restituirlo al territorio. Vogliamo migliorare l’offerta culturale e aggregativa della città di Palermo, sottraendo edifici pubblici all’abbandono e riducendo il consumo di nuovo suolo». La Regione Siciliana è oggi proprietaria dell’immobile che ospitava l’ex Cotonificio siciliano. Una superficie di oltre 13 mila metri quadrati, situata nella zona Nord del capoluogo, inutilizzata da quasi quarant’anni.
La storia
Un esempio rilevante di architettura industriale, progettata da Pietro Airoldi e Franco Gioè. Un edificio, che lo storico Bruno Zevi descrive come uno tra i migliori esempi di questo settore.
A metà del Novecento un imprenditore siciliano, Mimì La Cavera, (fondatore di Sicindustria negli anni Quaranta) scommise in un “Cotonificio siciliano”. Una struttura, che aprì nel 1952 come società a partecipazione mista pubblico-privata: vi lavoravano circa trecento persone. Nella relazione redatta dal dipartimento regionale Tecnico, si evidenzia come l’edificio è da mettere in sicurezza. Ciò, dopo che, negli anni passati, è stata smantellata la copertura in amianto senza aver provveduto alla sostituzione con un’altra impermeabilizzazione. L’opera di rigenerazione urbana consentirà di salvaguardare la memoria storica e sociale dell’ex opificio. Cosa che avverrà attraverso il riuso della struttura come centro socio-culturale del luogo, auditorium, biblioteca, co- working. Inoltre, centro culturale di bambini, famiglie e anziani del quartiere.
Istituto superiore di studi musicali “Arturo Toscanini” di Ribera
E vedrà la luce tra poco un’altra trasformazione ad opera della Regione Siciliana. Dopo tre anni d’attesa, infatti, l’Istituto superiore di studi musicali “Arturo Toscanini” di Ribera, in provincia di Agrigento, diventerà Conservatorio di Stato. È stato approvato dal governo Musumeci lo schema di convenzione. Uno schema, sottoscritto da ministero dell’Istruzione e della ricerca, Regione Siciliana, Libero Consorzio comunale di Agrigento e Comune di Ribera. Si tratta di un documento che regola i rapporti attuali e futuri tra le parti. “È un grande risultato – commenta l’assessore regionale all’Istruzione e formazione Alessandro Aricò -. Un risultato, che premia gli sforzi fatti da tutte le istituzioni coinvolte”.
Progetto
Dopo le difficoltà degli ultimi anni, che hanno messo a rischio il proseguimento delle attività, con il passaggio allo Stato mettiamo in sicurezza l’Istituto. Una struttura che rappresenta un riferimento prestigioso per la provincia di Agrigento. Inoltre, diamo un’opportunità in più a tanti giovani del territorio che desiderano intraprendere una carriera nel mondo della musica».
Finanziamenti
In base a questa convenzione la Regione erogherà, come già fatto dal 2018 al 2020, un contributo di 150 mila euro nel triennio 2021-2023. Un’erogazione che servirà a supportare i costi di funzionamento e di gestione dell’Istituto fondato dall’ex Provincia di Agrigento nel 1991. In aggiunta, sarà erogato un secondo contributo regionale per il funzionamento amministrativo e didattico, come previsto dalla legge regionale 6/2000.
Importo
L’importo sarà stabilito annualmente in legge di bilancio. Il Ministero, invece, oltre a monitorare il rispetto degli impegni assunti sulla base di questa Convenzione, si farà carico delle spese per il personale. Inoltre, assegnerà all’istituto Toscanini le relative risorse destinate alle Afam statali (comparto Alta formazione artistica musicale e coreutica). Il comune di Ribera e il Libero consorzio comunale di Agrigento, infine, dovranno garantire il pagamento di eventuali debiti pregressi. Inoltre, assicureranno l’uso gratuito degli immobili già impiegati dall’istituto musicale (rispettivamente in Corso Umberto I e in via Roma, a Ribera).
Stabilizzazione
Il processo di statalizzazione, come previsto dall’art. 22 della legge 96/2017, è stato avviato nel 2019 con l’istruttoria della Commissione interministeriale. Commissione, che ha valutato fattori come la qualità delle attività svolte, l’adeguatezza delle strutture, il reclutamento dei docenti e il numero delle iscrizioni. Superato questo primo passaggio, la Commissione ha realizzato lo schema di Convenzione e richiesto l’adozione dell’odierna delibera da parte della giunta regionale. Adesso la convenzione sarà allegata al decreto che dovrà firmare il ministro dell’Istruzione. Il decreto sancirà ufficialmente la nascita del Conservatorio statale “Arturo Toscanini” di Ribera.
E così, Ex Cotonificio siciliano di Partanna Modello e Istituto di studi musicali Arturo Toscanini avranno una nuova vita.