A pochi giorni dalle amministrative, che hanno visto l’elezione dei nuovi sindaci di Palermo e di Messina, eccoci ricatapultati nel vorticoso turbinio delle elezioni regionali. Elezioni per le quali si preannunciano grandi manovre e grandi tracchiggi. Manovre e tracchiggi già iniziati con le amministrative.
Da calendario, le elezioni regionali in Sicilia si dovrebbero tenere in autunno, anche se sulla data al momento regna ancora grande incertezza.
Incertezze sulle candidature
La stessa incertezza che regna pure per i candidati.
Grande ambiguità, per esempio, attorno alla ricandidatura dell’attuale presidente Nello Musumeci, che vuol fare credere di voler togliere il disturbo spontaneamente, quando è palese che non tutti i partiti del centrodestra siano disposti a sostenere un suo secondo mandato. Infatti, quando lo scorso novembre ha annunciato la sua volontà di correre per un secondo mandato alle prossime elezioni regionali, nessuno tra gli alleati ha risposto con entusiasmo di fronte a questa disponibilità. In particolare, a mostrare maggiore opposizione sarebbe Forza Italia.
Dentro il centrodestra
A non mostrare incertezze, invece, è Cateno De Luca che, dopo essersi dimesso dalla carica di sindaco di Messina, ha annunciato la sua candidatura a presidente della Regione siciliana, come indipendente.
Nel centrosinistra, invece, sembra si vogliano saldare le spaccature che hanno travagliato le amministrative. Un travaglio, che la coalizione ha pagato a caro prezzo con un risultato nefasto.
Dentro il centrosinistra
Questa volta, sembra maggiore serenità nell’alleanza tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle. I giallorossi hanno annunciato che sceglieranno il proprio candidato attraverso le primarie. Hanno dato la propria disponibilità a candidarsi il deputato regionale di Articolo 1 Claudio Fava, l’eurodeputata dem Caterina Chinnici e il pentastellato Giancarlo Cancelleri. Non si sa, invece, la posizione di Azione e Italia Viva possano aderire a queste primarie di coalizione.
Svolgimento delle elezioni: come e quando
Le elezioni regionali in Sicilia nel 2017 si sono tenute in data 5 novembre. Cinque anni più tardi, appare plausibile che le urne torneranno ad aprirsi nello stesso periodo anche se ancora non ci sono indicazioni a riguardo.
Sarà comunque la Regione in autonomia a stabilire la data delle regionali 2022, tenendo naturalmente conto di quella che potrebbe essere la situazione sanitaria in Sicilia in quel periodo.
La vera incognita infatti resta sempre il Covid, visto che in autunno si potrebbe tornare alla doppia giornata di voto per evitare assembramenti ai seggi. Alle recenti amministrative invece si è votato nella sola giornata di domenica.
La legge elettorale
La legge elettorale delle elezioni regionali in Sicilia è stata modificata l’ultima volta nel 2014. In quella data, è stato deciso di applicare una riduzione del numero dei deputati eletti, che sono passati da 90 a 70.
Per il resto si tratta di una legge elettorale in gran parte proporzionale, che prevede il voto di preferenza e un premio di maggioranza di sette deputati. Tra questi, anche il Presidente eletto, alla lista del candidato più votato.
Oltre al seggio assegnato al secondo candidato presidente più votato, i restanti 62 deputati vengono eletti tramite le liste provinciali. Liste, in cui è ammesso il voto disgiunto. Ecco nel dettaglio quanti deputati elegge ogni Provincia siciliana alle elezioni regionali. Non essendo previsto un ballottaggio, verrà eletto Presidente il candidato capace di prendere anche un solo voto in più dei suoi avversari.