Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Il reinserimento lavorativo delle donne con cancro al seno

Il reinserimento lavorativo delle donne con cancro al seno è un percorso duro e complesso

di Patrizia Romano

Patrizia Romano

Una delle problematiche maggiori avvertite dalle donne operate di tumore al seno riguarda il lavoro. Emerge una diffusa esigenza di maggiore informazione sui diritti delle donne che si assentano dal lavoro per sottoporsi all’intervento chirurgico e alle relative terapie.
Molte donne, nel momento in cui si ammalano perdono il lavoro. Infatti, il reinserimento lavorativo delle donne con cancro al seno è molto complesso.

Nel momento in cui una donna incontra l’ostacolo della malattia perde ogni sicurezza in sé stessa. Ritrovare un lavoro, che la faccia sentire realizzata, contribuirebbe alla guarigione. Purtroppo, il più delle volte, manca questa sensibilità. La donna malata diventa un peso nell’ambiente di lavoro. Non è più produttiva come prima. Combattere contro il cancro necessita di molta forza. Forza, che va sostenuta.

Terapie più dure per favorire l’inserimento lavorativo

Da recenti studi emerge che il 42 per cento, circa, delle donne lavoratrici colpite dal cancro al seno ha molte difficoltà nel reinserimento lavorativo. Difficoltà, che incontrano per i sintomi psichici e fisici secondari e per i trattamenti che dopo un anno tendono a cronicizzarsi. Mentre, il 6 per cento non rientra più al lavoro, anche a causa di discriminazioni.
Negli ultimi 10 anni, sempre più donne per ridurre il tasso di recidive eff­ettua terapie ormonali preventive fino a 10 anni dopo la diagnosi, e usa farmaci biologici per 2-3 anni. Inoltre, sempre più donne con malattia metastatica sono considerate lungo-sopravviventi e possono rientrare al lavoro, pur dovendo eseguire terapie per il resto della vita. Tutta la responsabilità grava sui medici. Responsabilità, però, non supportata da strumenti adeguati. Nessuno, infatti, ha mai misurato l’impatto sulla capacità lavorativa di queste donne.

Iniziative per promuovere il reinserimento lavorativo delle donne con cancro al seno

E’ indispensabile, pertanto, creare iniziative volte a favorire il reinserimento lavorativo delle donne con cancro al seno. Un percorso da seguire anche attraverso la formazione. E’ importante sostenerle per dare loro tutta la forza necessaria per riprendere il normale percorso di vita.
Negli ultimi anni, sono state intraprese misure pilota innovative. Misure, che hanno avuto l’obiettivo di sperimentare lo sviluppo di attività e servizi in grado di garantire alle destinatarie una migliore gestione della patologia e delle relazioni in ambito familiare, sociale ma, soprattutto, nel mondo del lavoro.
Nel corso della propria carriera professionale o di impresa sono tanti gli ostacoli che si incontrano. Molti di questi costringono il lavoratore a fermarsi. Primi tra questi, le malattie, le gravidanze, i gravi infortuni.
Fortunatamente, come accennavamo, esistono degli strumenti che consentono la ripresa della propria attività.

Iniziativa dell’Ordine dei Commercialisti di Catania

L’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Catania e il proprio Comitato per le Pari Opportunità, assieme all’Associazione Ricominciare, ha riservato una particolare attenzione al reinserimento nel mondo del lavoro delle donne operate di tumore al seno.
“Un’iniziativa lodevole – commenta la presidente del CPO dei commercialisti etnei Simonetta Murolo –. Un’iniziativa che si sposa con lo spirito dei Comitati per le Pari Opportunità e delle banche del tempoi. Da nord a sud, dagli anni Ottanta a oggi. Dove viene a mancare il welfare familiare, rappresentano l’esigenza ineludibile dell’uomo dell’aiuto reciproco e del welfare di prossimità”.
Non solo le banche del tempo. Al centro del confronto anche altri strumenti a disposizione, come le iniziative del GAL, illustrate e approfondite dal responsabile amministrativo e finanziario Maria Iolanda Di Lunardo, e quelle pubbliche, volte ad aiutare l’imprenditoria femminile e giovanile. Tra queste rientrano “Fare impresa” e “Resto al Sud”. Queste ultime curate da Giovannella Biondi, componente del CPO ODCEC di Catania. 

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