Nell’ambito della XII GIORNATA NAZIONALE DEL TREKKING URBANO – Alla scoperta dei percorsi e dei gusti. Cibo per l’anima, cibo per il corpo, organizzata dal Servizio Turismo del Comune di Palermo, Terradamare presenta: Itinerario Palermo vista dall’alto – Mercato di Ballarò.
Cuore pulsante dell’Albergheria è oggi il mercato storico di Ballarò. Tra i vari vicoli del mercato si trovano dislocate le botteghe dei maestri, essi stessi contenitori d’eccellenza, portatori di infinite sfaccettature antropologiche, fascinazioni gastronomiche e caleidoscopici colori dei suk arabi. Il percorso continua all’interno del Complesso Monumentale di Santa Chiara, sorto come convento di clausura nel XIV secolo, viene riconfigurato durante i secoli, conservando ancora suggestive tracce storico artistiche, tra cui anche un vasto brano di mura puniche all’interno del teatro salesiano, databili tra il V ed il VI secolo a. C. risultano essere un’ulteriore testimonianza del complesso pluristratificato dell’antica Panormus.
La chiesa di San Nicolò all’Albergheria è l’antica parrocchia del quartiere, situata nella parte a monte di piazza Ballarò. Salendo sulla Torre di San Nicolò si scopre il più bel panorama della città vecchia, monumento significativo dal quale è possibile ammirare tutto il centro storico dall’alto: il luogo ideale dove la maestà di ieri e l’irruenza di oggi si congiungono meravigliosamente!
Attraversando il mercato si giunge a piazza Carmine, un grande allargamento irregolare, dominato dal grande cupolone simbolo della sfarzosa chiesa barocca e dall’annesso convento della chiesa del Carmine Maggiore. La cupola è la più bella in assoluto a Palermo, visibile da ogni parte della città antica si impone allo sguardo dello spettatore.
Al suo interno la chiesa conserva pregevoli manufatti artistici che vanno dal XV al XIX secolo, tra cui un quadro del Novellli e Tommaso De Vigilia. Particolarmente affascinanti sono le colonne tortili realizzate nel 1683 da Giacomo e Giuseppe Serpotta, che traggono ispirazione dal ben noto baldacchino del Bernini. La maestria e grazia dei Serpotta si concretizza in un manto dorato con motivi decorativi, in cui, in un microscopico meraviglioso universo, vengono raccontate scene della Vergine e di Cristo.
L’oratorio del Carminello fu edificato alla fine del ‘500 con finanziamenti aristocratici ed è stato per secoli un oratorio dei carmelitani, che vi si riunivano per le preghiere. Fino ad un secolo fa veniva adibito a cimitero, come si può notare dalla cripta sottostante, ad esclusivo uso della confraternita. Contiene alcuni stucchi del grande Giacomo Serpotta (“La Natività” e “Il Riposo in Egitto”) oltre a stucchi di Giovanni Serpotta. Esternamente la mole compatta dell’oratorio e la semplicità della facciata di pietra tufacea, in cui emergono solo le sobrie cornici delle finestre e del portale, non rivelano la ricchezza decorativa degli interni.
Oratorio del Carminello › Mercato di Ballarò
Evento facebook: www.facebook.com/events/163768267303336