Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Parte Shay Frisch campo 121745 B/N

di Redazione

Shay Frisch campo 121745 B/Na cura di Achille Bonito Oliva – 6 ottobre -19 novembre,2017 Palermo – ZAC Zisa Arti Contemporanee -Via Paolo Gili, 4

Shay Frisch campo 121745 B/N. Inaugurazione giovedì, 5 ottobre  ore 18,30 – Conferenza Stampa giovedì 5 ottobre ore 12.00 Villa Niscemi Piazza Niscemi 55 – Palermo. Dal  6 ottobre  al  19  novembre  2017, all’interno  del Polo  Culturale  dei  Cantieri  della Zisa,  presso  la  prestigiosa sede  espositiva  ZAC Zisa  Arti  Contemporanee, l’Assessorato  alla  Cultura della  Città  di  Palermo  presenta  al pubblico le monumentali installazioni luminose dell’artista israeliano Shay Frisch. I campi magnetici di Shay Frisch, approderanno a Palermo dopo le ultime importanti esposizioni internazionali; al Museo Mac di Lima, al Museo MAC di Santiago del Cile e alla Fondazione San Fedele di Milano.
Il lavoro dell’artista consiste nella modellazione e la manipolazione dell’energia attraverso la costruzione di campi elettrici. Il campo è costituito da un assemblaggio sequenziale di adattatori elettrici di uso comune, moduli conduttori di corrente elettrica attraverso i quali passa l’elettricità che si fa “forma”.
L’asettico  componente        industriale  è  imbrigliato  all’interno  di  ripetizioni  modulari  e  trasformato  dall’elettricità  in una  forma  viva,  pulsante.  Il  passaggio  dell’elettricità  attraverso  i  moduli  che  compongono  l’opera,  genera  un campo elettromagnetico che si diffonde nello spazio circostante, trasformando questi assemblaggi in generatori di energia, campi elettrici che si estendono nello spazio diffondendo la loro carica.
In  questo  modo l’artista  opera  sullo  spazio  creando  un  luogo  saturo  di induzione,  un  campo in cui  entrano  gli spettatori. I moduli mantengono all’interno una carica elettrica la cui perenne attività è rivelata da spie luminose, a testimonianza di un fenomeno in continuo movimento, di un atto che si compie in diretta e che non ha fine.
Il  progetto,  pensato  appositamente  per  lo  spazio  dello  ZAC, prevede una  sequenza  di  installazioni  allestite  a pavimento e sulla grande parete di fondo. Non mancherà il riferimento alla città di Palermo con un’installazione ispirata alle geometrie architettoniche del vicino Castello della Zisa, dal quale lo ZAC prende il nome Achille  Bonito  Oliva, curatore della  mostra scrive : “(…)  Shay  Frisch  conferma  la  linea  di  ricerca  primaria condotta dalla Minimal Art, con un’analisi degli elementi fondanti pittura e scultura: luce e spazio.
L’istallazione e le opere a parete evidenziano tale analisi, con una  rappresentazione  essenziale  e fenomenica di questi due poli dell’opera come avvento concreto. La luce viene evidenziata, resa volumetrica per un assetto formale che la inquadra e la inscatola concretamente nello spazio. In definitiva l’opera “illuminata” di Shay Frisch mostra una forte tensione con lo spazio in cui è calata.
Una  intenzione  vaporizzata  nello  spazio.  Come  nella  pittura  di  Rothko  la  forma  si  scioglie  sotto  lo sguardo dello spettatore ed acquista una forza liquida ed invasiva. La geometria del buio apre le sue feritoie e consegna alla nostra vista tracce e giacimenti di luce.
Dunque questo è l’approdo di un artista che, partito da uno spazio vagabondo, ha adottato la dinamicità  come  sistema  intrinseco  allo  spazio  stesso,  un  sistema  combina torio  di  relazioni  mobili: il campo che crea accordi tra i vari punti dell’installazione, affidandone la definizione ad una corrente, al flusso interno all’opera. Avvento visivo di una profezia, quella filosofica di Merleau – Ponty  che prefigura per l’arte contemporanea forme temporali.
Una intensa spiritualità segna l’opera radicalmente aniconica dell’artista israeliano, epifania sospesa
o rallentata… Shay Frisch accende insieme spiritualità della forma e modularità della ragione, sotto i
nostri occhi appare un campo silenzioso abitato, una ragione profonda.
In occasione della mostra verrà realizzata una pubblicazione-edizioni Skira.
La  mostra  è  promossa  dall’Assessorato  alla  Cultura  della  Città  di  Palermo,  organizzata  da Associazione MESIME,        in collaborazione con la Fondazione Orestiadi e Agorà.

 

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