Libri e degustazione per una piacevole domenica pomeriggio. Così domenica prossima, 18 Febbraio, alle ore 18.00 presso il Margaret Cafè in Via Madonia 93 a Terrasini, si terrà la presentazione del libro “Il governo della menzogna. Antonfrancesco Grazzini e l’allegoria del potere”, di Lavinia Spalanca, per Salvatore Sciascia editore. Presenta la Dott.ssa Giovanna Cossentino, Responsabile della Biblioteca di Palazzo d’Aumale. Interverrà la Dott.ssa Maria Grazia Bommarito, Assessore alla Pubblica Istruzione e Beni Culturali del Comune di Terrasini. Durante la presentazione saranno letti alcuni brani del libro.
L’evento è curato e organizzato dall’associazione Asadin con la collaborazione di Evelin Costa.
Per rendere l’incontro più conviviale, seguirà una degustazione di vini Cusumano.
In una Firenze sempre più soggiogata dall’egemonia medicea, incarnata dall’effige autoritaria di Cosimo I, s’invera la metamorfosi involutiva dell’artista cinquecentesco, privato di ogni libertà espressiva e asservito ai comandamenti del Principe. Tra pedanti ed eruditi, poligrafi ed accademici, spicca per antitesi la personalità di Antonfrancesco Grazzini detto il Lasca, la cui ribellione ideologica si traduce in un’eversività stilistica senza pari. Dalle Rime burlesche, in cui si deplora il tradimento della funzione intellettuale, alle Cene, emblema dell’utopia libertaria dell’autore, l’intera produzione laschiana testimonia il tentativo di sottrarsi alle maglie sempre più spesse del potere, la cui rappresentazione allegorica ne rimanda, con il coraggio della verità, il volto luciferino e menzognero.
Lavinia Spalanca è professore a contratto di Letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Palermo e abilitata alle funzioni di professore associato in Letteratura Italiana, Critica Letteraria e Letterature Comparate. In questi anni ha focalizzato i suoi interessi sul rapporto fra l’intellettuale e il potere dal Settecento al Novecento, curando la riedizione del romanzo antimilitarista di Tarchetti Una nobile follia (2009) e indagando le diverse declinazioni del racconto bellico nella modernità letteraria (Il martire e il disertore. Gli scrittori e la guerra dall’Ottocento al Novecento, 2010). I suoi studi prendono altresì in esame l’incrocio di cultura letteraria e scientifica nell’immaginario poetico novecentesco (I fiori del deserto. Sbarbaro tra poesia e scienza, 2008; La sirena dipinta. Sbarbaro e l’universo femminile, 2011), i rapporti tra letteratura e arti figurative nel secondo Novecento (Leonardo Sciascia. La tentazione dell’arte, 2012) e l’iconografia del paesaggio dall’Ottocento al Novecento (L’isola a tre gambe. La Sicilia vista da Nord, 2016).