“Lo sgretolamento di tutta l’impostazione data dal governo alla sanità e la morte dei piccoli ospedali”.
La notizia della bocciatura di Roma della rete ospedaliera siciliana per il M5S all’Ars è l è una batosta da imputare al governo e agli assessori Borsellino e Gucciardi. Così come era stata concepita la rete ospedaliera – per i deputati Cinquestelle – non poteva funzionare, e per questo il Movimento era stato l’ unico gruppo a bocciarla all’Ars.
“Siamo stati costretti a votarla – dice Stefano Zito – senza che l’assessore Borsellino ci fornisse i dati sui reparti all’interno delle cliniche private, cosa che ci ha impedito ci coordinarli con le strutture pubbliche”.
“La bocciatura di Roma – continua Zito – è la dimostrazione che non abbiamo avuto assessori che si sono battuti per la sanità e per i pazienti siciliani. La batosta è scritta nel Dpef che dice che lo Stato ci deve 834 milioni di euro di arretrati e 600 milioni l’anno di compartecipazione per la spesa sanitaria, somme che ci avrebbero garantito di sbloccare veramente i concorsi e investire per contrastare la mobilità extraregionale”.
“Lo stop- dice Vanessa Ferreri – porterà alla chiusura delle piccole realtà, senza che si tenga conto della peculiarità territoriali e della totale assenza di una viabilità decente. Stato e Regione non si sono parlati e ora questi sono i risultati. La Regione ha operato non tenendo in conto il decreto Balduzzi”.