Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

” Ztl, servono dei correttivi “

di Redazione

“Le Ztl rischiano di dare il colpo di grazia alle attività commerciali del centro cittadino, già messe a dura prova dalla crisi. Servono dei correttivi immediati nell’interesse dei negozianti e dei residenti: per questo oggi abbiamo presentato al Comune le nostre proposte che prevedono più parcheggi, più mezzi Amat, pagamenti flessibili, tariffe ribassate e fasce orarie”.

Lo dice il presidente di Confesercenti Palermo Mario Attinasi, commentando l’incontro avvenuto oggi fra le associazioni di categoria e le commissioni Urbanistica e Attività produttive del comune di Palermo, presiedute rispettivamente da Alberto Mangano e Paolo Caracausi, presso gli uffici di via Ausonia. In rappresentanza di Confsercenti Palermo era presente Vito Minacapelli.

“Le Zone a traffico limitato esistono in tutte Italia – spiegano Attinasi e Minacapelli – ma ovunque sono accompagnate da un trasporto pubblico veloce ed efficiente e dalla presenza di parcheggi. Condividiamo la necessità di tutelare la salute pubblica, ma così come sono state pensate le Ztl potrebbero danneggiare le attività commerciali del centro città in favore dei grandi centri commerciali presenti in periferia, scoraggiando per esempio chi arriva dalla Provincia. Chiediamo quindi al sindaco Orlando, alla giunta e al consiglio comunale di prendere in considerazione le nostre proposte che prevedono parcheggi gratuiti intorno al perimetro delle Ztl, un numero maggiore di linee Amat e navette gratuite, libero accesso per chi viene dalla Provincia o comunque modalità di pagamento e informazione telematiche di facile utilizzo, come una app, una fascia oraria di ingresso libero, tariffe più basse con modalità di pagamento flessibile e una progressività legata alla cilindrata, secondo il principio che chi più inquina più paga. Proposte di buon senso condivise dalle commissioni e che, secondo noi, renderanno il provvedimento più equo e accettabile per la cittadinanza, senza rinunciare alla tutela della salute pubblica”.

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