Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Ricerca e innovazione per le imprese siciliane

di Redazione

Ricerca e innovazione: 170 mln di euro per le imprese siciliane. Corsa contro il tempo per intercettare i fondi PO Fesr 2014/20. Il dirigente dell’assessorato regionale Attività produttive Dario Tornabene: “Entro luglio i bandi per le altre azioni dell’Obiettivo tematico 1”

CATANIA – L’estate 2017 sarà cruciale per il futuro delle imprese siciliane: per beneficiare dei 170 milioni di euro disposti dalle quattro azioni del Po Fesr 2014/2020 pubblicate lo scorso venerdì (23 giugno) in Gazzetta Ufficiale, sarà necessario inoltrare le domande entro 30 o 90 giorni, a seconda della misura. Inoltre entro luglio saranno divulgati in Gurs anche i bandi per le restanti azioni dell’Obiettivo Tematico 1 (OT1), con la sola eccezione del punto 1.3.2 che riguarda i cosiddetti “Living Lab”.
Imprenditori, consulenti e startupper sono e saranno quindi impegnati a capofitto nella definizione di tutti quei progetti d’investimento che riguardano ricerca e innovazione, sia tecnologica che di idee. Una corsa contro il tempo – per alcuni aspetti ostacolata dalla chiusura estiva degli uffici pubblici e dal periodo di ferie – non senza criticità, così com’è emerso ieri pomeriggio (27 giugno) dal confronto nato nell’ambito del convegno organizzato da Ordine dei Commercialisti e Dipartimento Economia e Impresa (Dei) dell’Università di Catania. Erano presenti al tavolo: il rettore Francesco Basile, il direttore del Dei Michela Cavallaro, il segretario dei Commercialisti Maurizio Stella, che ha portato i saluti del presidente dell’Ordine Giorgio Sangiorgio. Ha coordinato i lavori il prof. Marco Romano, promotore dell’incontro che ha concluso un ciclo di seminari professionalizzanti sul tema.
Interlocutore d’eccezione è stato il dirigente dell’assessorato regionale alle Attività produttive Dario Tornabene, la massima figura tecnica del settore. La sua presenza a Catania, a distanza di pochissimi giorni dalla pubblicazione dei primi bandi, ha permesso di fare chiarezza su molti aspetti: «Con la consapevolezza che questi fondi erano attesi da tempo dalle imprese siciliane – ha detto Tornabene – abbiamo lavorato senza sosta per sbloccare tutte le autorizzazioni necessarie alla pubblicazione in Gazzetta. Le specifiche dei bandi sono on line dalla fine di aprile proprio per consentire di preparare per tempo i progetti. Per quelle misure che prevedono l’ordine cronologico di presentazione sarà attivato un sistema di prenotazione delle domande, per evitare l’affannosa gara al click. Invece per i progetti che dovranno essere classificati per merito, i tempi potranno essere contratti attraverso il lavoro preventivo di valutazione dei fornitori iscritti al Catalogo dei Servizi istituito col Ddg (decreto dirigente generale) 513 del 10 marzo 2017».
La logica del Po Fesr – secondo l’analisi della prof.ssa Elita Schillaci, docente del Dei – è dunque «destinare le risorse ai progetti che hanno una visione imprenditoriale forte e completa, e sono in fase avanzata di definizione. I finanziamenti devono supportare le idee, non esserne la causa. Far nascere startup solo per intercettare i fondi, senza un output concreto e sociale per il territorio, non significa fare impresa». Da qui la sensibilizzazione all’approccio “straight up”, portata avanti dal prof. Romano e dall’Ordine Commercialisti con attività formative per i professionisti. «Sinonimo di straight up è l’azienda operosa e autentica – ha ribadito Romano – il cui business plan è lo specchio funzionale di un’attività concreta che contribuisce all’arricchimento del tessuto produttivo». Una teoria non sempre messa in pratica, come è emerso dagli interventi degli altri relatori: il commercialista Sebastiano Impallomeni – che ha illustrato le misure d’incentivo alle imprese contenute nell’Obiettivo tematico 3 – il consulente aziendale Paolo Loreto, e l’avvocato Luigi Randazzo, il quale ha sottolineato che il sostegno alle aziende si manifesta anche nel campo dei beni immateriali come la proprietà intellettuale.
Le azioni dell’OT1 che saranno bandite entro fine luglio verranno destinate ai progetti complessi di attività di ricerca e sviluppo, alle infrastrutture strategiche di ricerca, alla partecipazione degli attori siciliani a piattaforme di concertazione e reti nazionali ed europee, alle start up innovative ad alta intensità.

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