Riscossione Sicilia è nel caos. Lo ha dichiarato Gino Sammarco, segretario generale Uilca Sicilia, incontrando i lavoratori nel corso di un’ assemblea tenutasi ad Agrigento”.
Continua Sammarco: “Dopo le dimissioni dell’amministratore unico Fiumefreddo, che peraltro il sito ufficiale – a distanza di quasi un mese dalle dimissioni – riporta ancora nel ruolo, ed il mancato insediamento del nuovo CDA bloccato in commissione all’ARS, il comando della società era andato al presidente del collegio dei revisori Sangiorgio, che sembrerebbe a sua volta dimissionario. Un tripudio di dimissioni. Alla fine, l’amministratore facente funzioni di Riscossione Sicilia sembrerebbe Il consigliere anziano dei collegio dei revisori, Gioacchino Catalano.”
Si aggiungano i problemi di liquidità, poiché Monte dei Paschi – banca controllata dal Tesoro – ha revocato, a seguito di un vecchio contenzioso, il fido a Riscossione Sicilia, che le tasse riscuote per conto dello Stato.
“Sembrerebbe una equivoca contraddizione tra soggetti che gestiscono pubblici interessi e pubbliche attività”.
“Il mancato insediamento del CdA ci preoccupa particolarmente per il futuro dei circa 700 lavoratori siciliani e per le loro famiglie che non hanno nessuna rassicurazione sull’auspicata confluenza nell’ente nazionale di riscossione, prevista dalla legge approvata all’ARS”.
“Chiediamo al governo in carica se abbia coscienza di questa drammatica situazione e come intenda e se intenda intervenire, ed ai candidati governatori se ne abbiano conoscenza e quali sono le proposte per il futuro di Riscossione Sicilia.”