Niente fughe in avanti! Vanno stabilizzati subito i 37 precari di A e i 21 di B. Non è certamente per gli atti amministrativi prodotti per la stabilizzazione dei circa 598 precari storici della Regione che Crocetta, porcata dopo porcata, è arrivato finalmente al capolinea.
Ciò che il COBAS-CODIR contesta duramente al duo Baccei/Crocetta sono, ancora una volta, modalità e tempi scelti per scatenare vere e proprie guerre tra poveri senza che, peraltro, ce ne fosse alcuna ragione, scegliendo il momento elettorale per emulare il classico cliché del voto di scambio.
La smania di raccattare voti dal disagio dei precari, ha fatto perdere di vista all’agonizz ante governo, che tali operazioni vanno condotte nel pieno rispetto dei diritti degli interessati ma anche nel rispetto dei principi costituzionali e contabili, nonché tenendo conto del fatto che – prima di nuove immissioni di personale negli organici – buon senso e logica, vorrebbero che si valorizzasse il personale che già c’è.
E’ IL CASO DI TUTTI I DIPENDENTI REGIONALI DI RUOLO DEL COMPARTO NON DIRIGENZIALE DELLA REGIONE SICILIANA CHE, ORMAI DA QUALCHE ANNO, ATTENDONO UN INDISPENSABILE PROCESSO DI RICLASSIFICAZIONE UTILE A UNA LORO PIÙ EFFICACE E MODERNA UTILIZZAZIONE OLTRECHÉ UN DOVUTO RICONOSCIMENTO ALLA CARRIERA BLOCCATA DA QUASI 30 ANNI.
Questo processo di stabilizzazione, invece, messo in piedi in fretta e furia da un governo dalle sembianze circensi, null’altro è, in realtà, che l’applicazione della cosiddetta legge Madia in materia di stabilizzazioni che, approvata dal governo nazionale, prevede un percorso ancora lungo e tortuoso che presumibilmente durerà quattro o cinque anni e consentirà le prime stabilizzazioni non prima di un anno. A ciò si aggiunga il rischio concreto (mal celato dagli addetti) che molti di questi precari potrebbero addirittura perdere il posto a causa delle selezioni pubbliche cui dovranno sottoporsi coloro che non “dimostrino di essere stati reclutati a tempo determinato con procedure concorsuali anche espletate presso amministrazioni pubbliche diverse da quelle che procede all’assunzione”.
Alle selezioni potranno partecipare – con varie riserve di legge – anche semplici cittadini o dipendenti di ruolo. Ci sembra, inoltre, ingiusta, a questo punto, anche l’esclusione da questo processo di ex precari storici come il personale dei cosiddetti bacini culturali (ex catalogatori).
Questa operazione sarà, comunque, gestita dal nuovo governo che uscirà vincente dalle prossime elezioni del 5 novembre e che potrebbe intervenire anche sulla materia, apportando eventuali modifiche e rinvii a quanto oggi avviato in questo scorcio di fine legislatura.
Il COBAS-CODIR continuerà a battersi affinché: i dipendenti regionali abbiano riconosciuta la professionalità acquisita attraverso titoli ed esperienza; perché queste stabilizzazioni possano andare in porto nei ruoli per i 58 precari di categoria A e B evitando, così, ogni possibile sperequazione oltreché il certo innescarsi di una infinità di ricorsi; tutti gli altri precari – mantenendo posizione giuridica ed economica in godimento – possano essere assorbiti dalla Resais.