Pippo Fava: arriva nei licei siciliani il suo ultimo discorso nelle scuole. Quando uno strumento innovativo come il crowdfunding incontra l’amore per la cultura della propria terra e il ricordo dei suoi uomini migliori, nascono iniziative che fanno de “I Siciliani” un popolo forte e generoso, che fa tesoro della memoria per consegnare al futuro lezioni morali e testimonianze di vita.
La Fondazione Fava, da sempre attiva per tenere vivo il ricordo dello scrittore e giornalista catanese ucciso dalla mafia e per divulgare etica e legalità, dopo aver concluso con successo la campagna di raccolta fondi promossa sulla piattaforma www.laboriusa.it, donerà a sua volta ai giovani studenti dei licei siciliani 500 opuscoli cartacei che racchiudono l’ultimo discorso di Pippo Fava nelle scuole (il 22 dicembre 1983 a Palazzolo Acreide), poco prima di essere ucciso con cinque colpi di pistola davanti all’ingresso del Teatro Stabile di Catania.
“La lezione sulla mafia” torna così a rivivere tra i banchi degli istituti che hanno aderito all’iniziativa. I libretti, stampati grazie alle donazioni (1.250 euro raccolti sul web) della #gentelaboriusa, saranno distribuiti nelle scuole superiori in cui i docenti si sono impegnati a svolgere con gli studenti un lavoro di approfondimento sul fenomeno mafioso.
Il primo appuntamento è giovedì 15 febbraio, alle ore 11.15, presso il liceo classico “Nicola Spedalieri” del capoluogo etneo (Piazza Annibale Riccò), alla presenza del presidente della Fondazione Fava Maria Teresa Ciancio, e della vicepresidente e nipote del giornalista Francesca Andreozzi. L’incontro avrà l’obiettivo di sensibilizzare e stimolare i ragazzi ad attualizzare i concetti approfonditi, riflettere sul valore della legalità e impegnarsi concretamente nella diffusione di una cultura dell’antimafia. Perché “se tutto quello che è accaduto negli ultimi cento anni, non è accaduto inutilmente, se la cultura ha valore, se il senso di libertà corrisponde veramente al senso di dignità dell’uomo, allora per Dio voi dovete lottare”.
Una lotta alla mafia e all’ingiustizia sociale che deve partire necessariamente dalle scuole, e che le stesse hanno il dovere morale di promuovere attraverso lezioni e appuntamenti formativi per gli studenti, affinché diventino un domani cittadini consapevoli. Promuovere la cultura della legalità attraverso la raccolta fondi “dal basso”, fenomeno sempre più attuale, ha permesso di individuare nell’attivismo della Fondazione Fava, una nuova Sicilia partecipativa, fatta di #gentelaboriusa che attraverso le donazioni si rende protagonista e promotrice di valori di giustizia sociale e libertà, con l’obiettivo di dare una nuova educazione ai giovani – destinatari prediletti di Fava – unici attori sociali a cui le istituzioni, attraverso la scuola, devono guardare per poter lottare contro gli atteggiamenti mafiosi.
La Sicilia buona e coraggiosa, che investe in nuove forme di conoscenza condivisa e cultura partecipata, punta all’innovazione con il crowdfunding di Laboriusa – la piattaforma siciliana di crowdfunding ideata dalla giornalista Assia La Rosa e nata per sostenere progetti etici, civici e solidali – e alla diffusione di quei valori di legalità e riscatto etico e sociale che uomini come Giuseppe Fava, con una lotta convinta e appassionata, hanno portato avanti per tutta la vita.