Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Oltre 210 mila euro in sole 3 ore per il Crowdfunding di Celldynamics

di Redazione

La startup hi-tech al servizio della ricerca biomedicale lancia la campagna su BacktoWork24.com, superando oltre il doppio del capitale minimo richiesto. Oltre 210 mila euro in sole 3 ore per il Crowdfunding di Celldynamics

 

CellDynamics lancia sulla piattaforma di crowdfunding BacktoWork24, primo Hub in Italia di finanza innovativa, una raccolta di capitali mirata all’industrializzazione e all’ingresso nel mercato del proprio prodotto, CELLviewer: https://www.backtowork24.com/online-campaign.php?c=24-celldynamics. Il grande successo che in poche ore ha ottenuto questa campagna – la prima pubblicata sulla piattaforma di BacktoWork24 dopo la fusione con Equinvest – è la testimonianza che anche in Italia il crowdfunding funziona, quando ad essere protagonista è un’azienda innovativa, con un prodotto valido, gestita da un team di professionisti.
Pur avendo già superato di oltre il doppio la soglia del capitale minimo richiesto (100mila euro), la raccolta resterà aperta fino a 700mila euro per consentire il raggiungimento dei successivi obiettivi, rivolti all’avviamento della produzione di serie e all’ingresso sul mercato europeo.
Grazie a CELLviewer, innovativo device in grado di formare e far crescere cellule in un ambiente del tutto similare a quello del nostro organismo, Celldynamics punta a rivoluzionare la metodologia di sviluppo dei farmaci. Non solo, quindi, farmaci migliori e di più economica realizzazione ma anche nuove soluzioni per malattie che oggi non hanno cura, diminuendo drasticamente la necessità di sperimentazione animale e sostituendola con quella di laboratorio. Per raggiungere questo obiettivo, il team CellDynamics ha dovuto creare uno strumento totalmente nuovo, una chimera tra un incubatore biologico e un potente occhio microscopico, nel quale le colture cellulari sono modellate in 3D in sospensione e non, con seppur minimi contatti con il classico “vetrino”, che possono falsare i risultati di una sperimentazione farmacologica.
La tecnologia CELLviewer non solo è innovativa nelle sue funzionalità, ma anche nel modello di business. Il device è infatti composto da una componente che viene acquistata una tantum ma che per funzionare necessita di una componente “usa e getta”, il vero cuore dell’innovazione: si tratta del chip/componente microfluidico sterile che, interfacciandosi direttamente con lo strumento, permette operazioni automatizzate sino ad ora impraticabili. Questo modello, espressione non solo di competenze tecniche ma anche di una visione manageriale lungimirante, permette di mantenere un rapporto continuativo con il cliente.
CellDynamics ha già illustri collaborazioni con Olympus, colosso dell’ottica internazionale, che si è dimostrata immediatamente interessata al progetto.  Dal punto di vista scientifico ha come testimonial il professor Daniele Vigo dell’università di Milano, il professore Stefano Iotti dell’Università di Bologna ed il direttore di Gynepro il dott. Lodovico Parmegiani, tutti egualmente entusiasti nell’affermare che CELLviewer è uno strumento in grado di fare non solo la differenza ma di essere un vero passo in avanti nell’ambito della scienza al servizio della salute. Tra partner scientifici vanta altre collaborazioni importanti, ad esempio con il prof. Diaspro dell’IIT di Genova per lo sviluppo di tecniche di microscopia avanzata.
CellDynamics ha protetto la tecnologia CELLviewer con un primo brevetto del 2014 e da allora vanta numerosi premi nazionali ed internazionali nello scenario dedicato alle imprese innovative.
A questo proposito CellDynamics nel corso degli anni ha avuto il piacere e il merito di raccogliere numerosi riconoscimenti tramite i progetti POR-FESR in particolare da parte della Regione Emilia-Romagna, che ha confermato più volte il suo giudizio positivo sul progetto e sull’azienda con un contributo complessivo di oltre 400mila euro a fondo perduto e con altri servizi di supporto forniti da varie strutture regionali fra cui in primis ASTER, la società consortile della Regione che si occupa di ricerca e innovazione.

 

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