Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Palermo, “guerriglia odonomastica”: cambiano i nomi delle strade

La guerriglia odonomastica incontra la lotta femminista e sostituisce il nome del celebre giornalista con quello della schiava bambina da lui acquistata nel 1936. Il collettivo: “Il nostro intento è di stimolare una riflessione sulla violenza e sul razzismo in un paese che ancora fatica a confrontarsi con l'eredità di un passato coloniale e patriarcale”

di Redazione

Non si fermano le azioni di guerriglia odonomastica a Palermo. In occasione dell’8 marzo il collettivo Fare Ala, il neonato collettivo femminista H e il gruppo di attiviste bosniache Crvena, sono intervenuti in tre differenti luoghi della città.

L’intento è quello di proporre uno spunto per ripensare la storia in senso anti-coloniale e anti-patriarcale risemantizzando gli spazi che abitiamo. Re-intitolare via Indro Montanelli a Destà e un gesto che vuole mettere in discussione le figure, quasi esclusivamente maschili, celebrate nella toponomastica, che di fatto rispecchia una ben precisa versione della storia, che lascia ai margini e inascoltate le voci e le storie delle minoranze, degli oppressi, dei colonizzati e delle donne. Allo stesso tempo, l’intervento in via Montanelli é un preciso attacco a ciò che il giornalista rappresenta: un paese che non ha mai veramente affrontato il passato coloniale e che continua a giustificarne i crimini con lo stereotipo dell´autorappresentazione “Italiani brava gente”. 

Via Indro Montanelli diventa via Destà, altre due vie prendono il nome di donne vittime della tratta

L’azione di intitolazione con il nome di Destà attraverso la guerriglia odonomastica si completa con altri due interventi che hanno come protagoniste due donne vittime della più recente tratta della prostituzione, legando il razzismo e la violenza del passato con quelle del presente.

Il primo intervento si è svolto in Via Indro Montanelli, poco lontano da Viale della Regione Siciliana. Gli attivisti hanno deciso di riporre l’attenzione sulla figura di Montanelli, sulla scia dell’azione intrapresa lo scorso 8 marzo dalle attiviste di Non Una Di Meno contro la statua dei giardini Indro Montanelli a Milano. In questo caso, il gruppo ha proposto la sostituzione dell’insegna di via Montanelli con l´affissione di una nuova targa intitolata a Destà, la ragazza eritrea di 12 anni che Montanelli comprò durante l’invasione dell’Etiopia nel 1936. 

Il secondo intervento è stato realizzato presso cortile Barcellona. Qui, i tre collettivi hanno affisso una targa dedicata a Loveth Edward, prostituta ventiduenne di origine nigeriana trovata senza vita proprio all’incrocio tra quel cortile e via Juvara, il 6 febbraio 2012. 

Il terzo intervento ha avuto luogo al parco della Favorita con una targa per commemorare Favour Nike Adekunle, rapita nel parco il 15 dicembre 2012. Il suo corpo venne trovato bruciato tre giorni dopo nelle campagne di Misilmeri.  

Con queste azioni si apre anche una raccolta firme che si potrà sostenere attraverso questo link (http://chng.it/59MNkGnCz8), e che servirà a supportare la richiesta ufficiale al Comune di Palermo per la sostituzione di via Montanelli in via Destà e successivamente per la creazione di targhe permanenti dedicate a Loveth Edwards e Favour Nike Adekunle.

Fare Ala è un collettivo nato nel 2009 intorno alla riflessione sul rapporto fra pratica artistica e dimensione sociale, storica e politica dello spazio urbano. I progetti artistici di Fare Ala, sempre collaborati e fortemente site e community specific, prendono avvio da aspetti rimossi o celati del passato per attivare riflessioni e discussioni sul presente. Tra i temi affrontati dal collettivo: la speculazione edilizia, il passato coloniale e fascista italiano, la violenza sui migranti e le lotte operaie.

Crvena Association for Culture and Art fu fondata l´8 marzo 2010 a Sarajevo.  Crvena considera l´arte e l´attivismo strumenti estetici, sociali e politici che hanno il  potere di mobilitare e trasformare la società.

Ufficio Stampa: Alice Sagona

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