Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Niente più alibi per i burocrati. La salute pubblica al primo posto

La presa di posizione della ministra della P.A, Fabiana Dadone fuga ogni alibi per i burocrati. La salute pubblica al primo posto

di Redazione

La chiara presa di posizione della ministra della P.A, Fabiana Dadone e il suo preciso richiamo ai vertici burocratici (“i manager della P.a che non accettano questa sfida si mettano nei panni dei loro funzionari e dimostrino di essere la vera classe dirigente”) e l’odierna direttiva della Funzione Pubblica regionale, non danno più alibi a quei burocrati che, a qualsiasi livello, si ostinano a non applicare immediatamente i percorsi che mettono al primo posto la salute pubblica e dei lavoratori nell’emergenza Covid-19.

La Regione Siciliana


Per ciò che riguarda la Regione siciliana e gli enti collegati, la su richiamata direttiva impartita il 24 marzo 2020 (prot. 31966) dall’assessore regionale alla funzione Pubblica Bernadette Grasso al segretario generale e a tutti i dirigenti generali fa finalmente chiarezza e dispone, fra l’altro, che:
– si reiterano le direttive sulle disposizioni introdotte dal decreto legge n.18 del 17 marzo 2020, contenente misure eccezionali dettate dalla situazione di emergenza;
– si specifica il contenuto dell’art.87 del decreto legge n.18 del 17 marzo 2020, ovvero che “fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-2019, ovvero fino ad una data antecedente stabilita con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione, il lavoro agile e  la modalità  ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165.

Al lavoro solo i lavoratori indifferibili


Ne consegue, indiscutibilmente, che si devono mantenere sul posto di lavoro solo ed esclusivamente i lavoratori che svolgono attività indifferibili. Tutta l’attività  del resto del personale deve essere svolta in
modalità  smart che in questa circostanza emergenziale deve intendersi esclusivamente al fuori del luogo di lavoro e presso la propria abitazione.
Qualora non sia possibile ricorrere al lavoro agile, anche nella forma semplificata, i dirigenti dovranno utilizzare tutte le forme contrattualmente previste di assenza giustificata e retribuita dal lavoro ovvero esentare il personale dipendente dal servizio.
In questo caso il periodo di esenzione dal servizio costitui  servizio prestato a tutti gli effetti di legge e l’amministrazione non corrisponderà l’indennità sostitutiva di mensa ove prevista.

I sindacati intimano e diffidano


Le organizzazioni sindacali Cobas/Codir, Sadirs, Dirsi e Ugl-fna hanno quindi intimato e diffidato i legali rappresentanti e dirigenti delle amministrazioni regionali, degli enti regionali e delle società collegate
(ove non avessero già provveduto) a dare attuazione immediata all’art. 87 del D.L. 17 marzo 2020 n.18, collocando con provvedimento immediato tutto il personale in attività di servizio in forma agile presso il proprio domicilio; nonché a volere disporre con formale provvedimento all’individuazione del
personale da assegnare ai servizi realmente indifferibili da svolgere in presenza in ufficio, comunicandolo nell’immediato al personale destinatario.

Le Amministrazioni pubbliche responsabili della salute


Tutte le Amministrazioni inadempienti, saranno ritenute responsabili dell’eventuale danno alla salute pubblica, con conseguenti azioni in sede amministrativa e giudiziaria da parte di queste OO.SS.
Proprio per queste Amministrazioni inadempienti, Cobas-Codir, Sadirs, Dirsi e Ugl-fna hanno distribuito, nei giorni scorsi, a tutti i propri iscritti un modello di comunicazione con il quale informare il proprio dirigente di essere a sua disposizione, rimanendo in servizio presso il proprio domicilio.


Le Segreterie Generali e Regionali
COBAS/CODIR

Segreteria Generale

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