Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Docenti in trasferta, si pensi anche a loro per il rischio Covid

Ciò che si chiede è di concedere a qualche migliaio di docenti di poter finalmente ritornare, dopo ben cinque anni, alle proprie sedi di residenza,

di Redazione

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in considerazione dell’emergenza COVID 19 tuttora in corso, preso atto della situazione attuale, caratterizzata da molteplici episodi di arbitrio e da scarsa attenzione per le norme relative alla pandemia in corso, chiede al Ministero dell’Istruzione misure urgenti in materia di trasferimenti in modo da poter permettere il ricongiungimento dei docenti “esiliati” dalla legge 107/2015 con i propri cari, onde limitare spostamenti continui lungo la penisola e disagio per migliaia di persone con probabilità di contagio elevatissima.

Visti l’erogazione del reddito di cittadinanza, del reddito di emergenza, dei contributi erogati alle aziende per permettere una pronta riapertura, dei numerosi bonus concessi a vario titolo per consentire la ripresa dei consumi, tutti provvedimenti utilissimi per la nazione, si chiede di concedere a qualche migliaio di docenti di poter finalmente ritornare, dopo ben cinque anni, alle proprie sedi di residenza, alimentando l’economia locale ed evitando possibili danni igienico-sanitari incalcolabili.

Il CNDDU auspicherebbe l’ampliamento degli organici di potenziamento; compresenza di un docente in più nelle classi con un elevato numero di sanzioni disciplinari e per quelle situazioni in cui la classe venga smembrata per eccessivo numero di studenti; sperimentazione anche nelle scuole medie dell’Educazione civica con l’affiancamento di un docente della classe di concorso A046 – discipline giuridiche ed economiche; tempo pieno per potenziare ed integrare competenze, abilità e conoscenze affiancando la DaD. Riteniamo fondamentale salvaguardare prima le persone e poi i vincoli di bilancio in ordine a due motivi: l’etica, afferente ai diritti umani, componente fondamentale della nostra civiltà, che impone la salvaguardia della vita umana laddove sia in pericolo, e ragioni economiche inerenti alle aree più depresse del Paese.
*prof. Romano Pesavento presidente CNDDU

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