Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Il bilancio dei ricoverati per intossicazione al Giglio di Cefalù

Sale a 23 il bilancio dei pazienti giunti al giglio di Cefalù per sospetta intossicazione. Nove sono stati dimessi, tre in terapia intensiva

di Redazione

In meno di 36 ore 23 pazienti si sono presentati al pronto soccorso della Fondazione Giglio di Cefalù con sintomi neurologici. La prima diagnosi dei sanitari del Giglio è di sospetto avvelenamento da botulino. Diagnosi che dovrà essere confermata dall’Istituto Superiore di Sanità di Roma a cui la Fondazione Giglio ha già inviato, ieri pomeriggio, i primi campioni (siero, feci, aspirato gastrico) prelevati dai pazienti giunti in pronto soccorso.

La collaborazione del Centro Antiveleni di Pavia

La Fondazione Giglio attraverso il Cav (Centro Antiveleni di Pavia), con cui è costantemente in contatto sin dal primo paziente, ha reperito l’antidoto, presente in un altro ospedale siciliano.
Il numero di pazienti rivoltosi al pronto soccorso è salito di ora in ora facendo registrare questo pomeriggio il 23 esimo accesso in ospedale. 
“Stiamo seguendo – ha detto il direttore sanitario Salvatore Vizzi – l’evoluzione epidemiologica essendo importante il numero di soggetti che avrebbero condiviso il pasto in una mensa aziendale.

Continuo contatto con il Dasoe dell’Assessorato Regionale alla Sanità

Siamo in stretto contatto – ha aggiunto Vizzi – con il Dasoe dell’Assessorato Regionale alla Sanità”.
Dei 23 pazienti, accettati dal pronto soccorso del Giglio, tre sono stati trasferiti, ieri sera, in terapia intensiva, al “Cimino” di Termini Imerese, 4 sono stati ricoverati in medicina,  uno in neurologia e nove sono stati dimessi. Sei, al momento, sono in osservazione nell’area di emergenza dell’ospedale di Cefalù.
“La patologia – ha spiegato il responsabile del pronto soccorso Emanuele Sesti – è evolutiva, pertanto i pazienti vengono costantemente monitorati”.

Addetto Stampa
Vincenzo Lombardo

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.