Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cobas/Codir, Sadirs e l’Ugl che, con una nota ha comunicato di aderire alla manifestazione di protesta e allo stato di agitazione del personale regionale, scenderanno in piazza lunedì, 26 ottobre 2020, alle ore 15, a Palermo, in piazza Indipendenza sotto Palazzo d’Orléans con tutti i propri dirigenti sindacali.
La manifestazione è aperta anche a tutti i lavoratori che si ritengono lesi dalle dichiarazioni denigranti del Presidente Musumeci e volessero manifestare tutto il loro dissenso.
Tutti i dirigenti sindacali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cobas/Codir, Sadirs e Ugl si riuniranno in piazza nel pieno rispetto delle prescrizioni anti Covid adottando (e facendo adottare) tutte le precauzioni per evitare ogni possibile rischio di contagio.
Nel corso del sit-in, come ulteriore segno di protesta, non sarà richiesto alcun incontro istituzionale e sarà, invece, organizzata, seduta stante, una conferenza con la stampa presente nella quale i segretari regionali e generali delle organizzazioni sindacali promotrici dell’iniziativa esporranno le ragioni della protesta, risponderanno alle false accuse del Presidente della Regione e denunceranno l’inadeguatezza dell’esecutivo di governo reo, a circa tre anni dal proprio insediamento, di non avere ancora prodotto alcunché in termini di modernizzazione, riorganizzazione e riqualificazione della macchina amministrativa (oggetto invece di campagna elettorale) a tutto danno dei diritti dei cittadini.
Nel corso del sit-in, come ulteriore segno di protesta, non sarà richiesto alcun incontro istituzionale e sarà, invece, organizzata, seduta stante, una conferenza con la stampa presente nella quale i segretari regionali e generali delle organizzazioni sindacali promotrici dell’iniziativa esporranno le ragioni della protesta, risponderanno alle false accuse del Presidente della Regione e denunceranno l’inadeguatezza dell’esecutivo di governo reo, a circa tre anni dal proprio insediamento, di non avere ancora prodotto alcunché in termini di modernizzazione, riorganizzazione e riqualificazione della macchina amministrativa (oggetto invece di campagna elettorale) a tutto danno dei diritti dei cittadini.