Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Lettera dal Centro Pio La Torre al prefetto di Palermo

Più trasparenza e maggiore accessibilità ai beni e alle aziende confiscate. Il quadro di ciò che occorre in una lettera aperta del Centro Pio La Torre e dalle associazioni antimafia al prefetto di Palermo

di Redazione

Rendere più trasparenti e accessibili i dati sui beni e le aziende confiscate per impedire ogni possibile infiltrazione mafiosa ed evitare che l’economia del territorio, particolarmente vulnerabile in questa fase drammatica, possa essere ancora più fragile nei confronti della criminalità organizzata.

Il senso della lettera

È il senso della lettera indirizzata al prefetto di Palermo , Giuseppe Forlani , dalle associazioni storiche antimafia e dai sindacati, in uno spirito di cooperazione tra istituzioni e società civile. Le iniziative proposte dal cartello di associazioni e sindacati riguardano.

Tutto ciò che occorre

 La realizzazione di un’anagrafe delle aziende confiscate attive insieme ai lavoratori impiegati, l’elenco dei beni immobili confiscati e trasferiti ai comuni, ma anche quelli non ancora assegnati, pubblicandone i codici identificativi, la consistenza, la destinazione, l’uso effettivo, il soggetto destinatario, la professionalità, gli obiettivi produttivi, occupazionali e sociali e i risultati raggiunti per garantirne la continuità produttiva.

 La mappatura dei protocolli di legalità, verificandone l’attuazione e costituzione nei comuni che invece ne sono sprovvisti.

 La mappatura dei consorzi di legalità esistenti per stimolarne il supporto tramite la partecipazione sociale e la cittadinanza attiva.

 Un confronto periodico con istituzioni bancarie ed esperti per superare le criticità delle aziende sequestrate e confiscate.

 Un confronto permanente con gli enti locali che si occupano dei rapporti con le aziende sequestrate e confiscate, con le Camere di commercio, l’Agenzia delle entrate, le istituzioni del territorio, lo sportello unico delle attività produttive, per non lasciare indietro nessuno.

Gli obiettivi

“L’obiettivo è ostacolare quelle condizioni che possano creare un habitat ideale per le organizzazioni mafiose che alimentano la povertà, il sottosviluppo e l’esclusione sociale – ha detto​Vito Lo Monaco, presidente del centro studi Pio La Torre –. Da qui lo sforzo comune con le altre associazioni per costruire una rete che sia in grado di collaborare con le istituzioni nelle azioni di prevenzione e contrasto alle mafie”.

Le associazioni

Di seguito l’elenco delle associazioni e dei sindacati coinvolti nell’appello: Acli Palermo
Addio Pizzo
Arci
Centro Impastato
Centro Studi Paolo e Rita Borsellino
Centro Studi Pio La Torre
Fondazione Chinnici
Fondazione Costa
Fondazione Falcone
Libera Palermo
Sindacati Confederali Palermo: CGIL- CISL- UIL

Addetto stampa
Antonella Lombardi

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