Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Sit-in edilizia scolastica in Sicilia

Sit-in edilizia scolastica in Sicilia. L'allarme di Fillea, Filca, Feneal: “Rischiano di non partire molti interventi già in fase di progettazione. Molte scuole non sono in regola con il coefficiente sismico”

di Redazione

“Rischia di saltare il piano per l’edilizia scolastica programmato a seguito dell’emergenza sanitaria del Covid 19. Potrebbero andare in fumo molti degli interventi, già in fase di progettazione esecutiva, di ammodernamento e messa in sicurezza delle scuole di competenza della Città metropolitana”. E’ la preoccupazione espressa dai sindacati degli edili di Fillea, Filca, Feneal, che hanno svolto un sit-in davanti a palazzo Comitini, in via Maqueda, per chiedere di accelerare gli interventi previsti con i 18 milioni del Miur, assegnati col decreto Agosto alla Città Metropolitana di Palermo per gli istituti scolastici.  

L’incontro dei sindacati con Marianna Mirto

I segretari di Fillea, Filca Feneal, a chiusura della manifestazione, hanno incontrato il responsabile dell’ufficio di gabinetto, Marianna Mirto, assieme all’ingegnere Antonio Di Bella, dello staff tecnico dell’edilizia scolastica. “E’ emerso che adesso non esiste più un problema di risorse economiche: sull’edilizia scolastica convergono in questo momento varie forme di finanziamento.

Problemi burocratici

Esistono invece problemi di natura burocratica e normativa, che potrebbero compromettere l’avvio dei cantieri  – dichiarano i segretari provinciali di Fillea, Filca, Feneal Piero Ceraulo, Francesco Danese e Salvatore Puleo – Al momento, la Città metropolitana, per utilizzare i  fondi del Miur, ha elaborato una decina di progetti, già in fase esecutiva, per la  messa in sicurezza di edifici scolastici.

Manca la verifica della vulnerabilità sismica

Ma manca uno dei passaggi più importanti, prima della gara appalto: la verifica della vulnerabilità sismica. Tale verifica è propedeutica per la valutazione del coefficiente sismico e per il conseguente intervento di adeguamento. Se una scuola non dovesse rientrare nei parametri, si preclude la possibilità di mandare in gara l’appalto. Con l’aggravante che, se il coefficiente sismico non dovesse corrispondere alle norma regionale, la scuola che non rientra nei parametri andrebbe chiusa. Paradossalmente, con le stesse somme previste per gli adeguamenti, finalizzati al rispetto del coefficiente, si potrebbero costruire da zero nuove scuole che rispettano gli standard di efficientamento energetico e sismico”.    

Chiesta interlocuzione con l’assessore Lagalla

“All’incontro, si  è stabilito di chiedere un’interlocuzione con l’assessore regionale all’Istruzione Lagalla per capire come modificare dal punto di vista tecnico e normativo questo aspetto, che riguarda molte delle scuole da ammodernare. Un faccia a faccia  in tempi brevi, che solleciteremo  assieme alle segreterie regionali, già allertate   –  aggiungono Ceraulo, Danese e Puleo – Per le opere che rientrano nei parametri, si potrà procedere invece con la messa in gara. E’ già emersa  la piena disponibilità da parte dell’ente per la sottoscrizione dei protocolli di sicurezza nei cantieri per i lavoratori e per la corretta applicazione dei contratti collettivi nazionali. Tra le altre criticità, come in tutte le pubbliche amministrazioni. anche  in questo ente si riscontra una carenza di personale tecnico negli uffici che si occupano delle progettazioni”.    

Programmazione degli interventi più importanti

A conclusione, i sindacati degli edili hanno chiesto l’elenco dei progetti in corso e di programmare gli interventi più significativi prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, approfittando della pausa estiva.
Al tavolo, presente anche una rappresentanza della Rete studenti medi di Palermo. La studentessa dell’Umberto, I Maria Luisa Marino, ha sottolineato come in questo momento “il diritto alla studio e il diritto alla salute rischiano di essere in contrapposizione”. “Oltre alla condizione precaria di molti edifici scolastici – ha denunciato Maria Luisa Marino – molti istituti tecnici non hanno i laboratori didattici funzionali per lo svolgimento delle attività specifiche per l’acquisizione delle competenze pratiche”.

Addetto Stampa
Antonella Romano

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