L’applicazione dell’art.177 del codice degli appalti “rischia di determinare pesanti ripercussioni sull’occupazione nelle società concessionarie dei settori idrico, elettrico, gas e rifiuti. Per questo va modificato in tempi brevi”. A lanciare l’allarme sono la Filctem e la Cgil Sicilia che annunciano il ricorso alla mobilitazione “se sull’argomento le istituzioni e le forze politiche continueranno a tergiversare”.
Obbligo di evidenza pubblica
La norma in questione prevede l’obbligo di esternalizzare l’80% dei lavori delle concessioni ottenute senza gara, mediante procedura di evidenza pubblica. “L’organizzazione delle concessionarie- dicono Gabriella Messina, segretaria regionale Cgil , Giuseppe D’Aquila, segretario generale della Filctem Sicilia e Francesco Lannino, della segreteria Filctem- subirebbe una sorta di frantumazione con la trasformazione delle stesse in piccole e medie aziende appaltatrici.
Rischio di sfociare nell’illegalità
Oltre al rischi di perdita di posti di lavoro- sottolineano- c’è anche il pericolo che insorgano, soprattutto in Sicilia, situazioni di illegalità, sfruttamento e asimmetria tra lavoratori diretti e lavoratori delle aziende in appalto”. La stima del sindacato è di 145 mila posti di lavoro a rischio in tutto il paese e di un lavoro sempre più precario.
Appello alle istituzioni
“Per questi motivi- affermano Messina, D’Aquila e Lannino- facciamo appello alle istituzioni e a tutte le forze politiche a fare prevalere il buon senso, aprendo subito il confronto per andare alla modifica dell’articolo 177, approdando a una soluzione definitiva e condivisa nella direzione auspicata da tutte le parti interessate, Arera compresa”. Filctem e Cgil concludono annunciando che “ in mancanza di risposte e dell’intervento su una scelta sbagliata che rischia di avere conseguenze gravi sui lavoratori e sulla qualità di servizi essenziali il ricorso alla mobilitazione sarà inevitabile”.
Addetto Stampa
Daniela Ciralli