Sicurezza: infortuni in calo nel 2011, ma l’Ance Sicilia chiede la riforma delle misure di sicurezza. Confronto con l’assessore Russo sui ribassi anomali nelle gare e sui relativi impatti sulla qualità delle opere e sulla sicurezza
Palermo, 24 aprile 2012 – Destinare forfettariamente, come prevede la norma, appena il 3% di un appalto alle misure di sicurezza nei cantieri, siano essi di grandi come di piccole opere, è un investimento che può rivelarsi tragicamente insufficiente.
Lo rileva l’Ance Sicilia che, pur avendo registrato nell’Isola un calo di quasi il 6% nel 2011 degli infortuni e una flessione del 30% delle inadempienze osservate nelle misure di sicurezza dei cantieri ispezionati dal proprio sistema bilaterale, sollecita una modifica dei meccanismi di prevenzione, dato che, pur avendo finora applicato le severe norme in vigore e messo in campo i previsti meccanismi di controllo, risultano necessarie misure ancora più efficaci per ridurre l’incidenza degli infortuni sul lavoro.
L’Ance Sicilia ha anche sostenuto alla Commissione parlamentare d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro e sulle “morti bianche”, presieduta dal senatore Oreste Tofani, presente la senatrice Angela Maraventano, la necessità di adeguare la percentuale di investimenti in sicurezza alla reale portata dell’appalto e alle difficoltà ed ai rischi ad esso connessi tramite una vera e propria “progettazione della sicurezza”.
L’Ance Sicilia, ricevendo dal senatore Tofani apprezzamento per la validità preventiva del sistema bilaterale dei Comitati paritetici territoriali che fanno capo al sistema Ance con Cgil, Cisl e Uil – modello di cui Tofani ha detto di volere tenere conto nella formulazione del progetto di riforma legislativa – ha poi sollecitato l’immediata applicazione di quella norma, rimasta sulla carta, che impone di destinare una parte dei ribassi d’asta a convenzioni con i Cpt per svolgere ulteriori azioni informative e preventive nei cantieri. Norma che, sempre sulla carta, prevede in caso di inadempienza la nomina di un commissario ad acta.
Sempre in tema di appalti e di sicurezza, nel corso di un incontro convocato dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Pier Carmelo Russo, con l’Ance Sicilia e altre organizzazioni di categoria, è stato analizzato il fenomeno dei ribassi anomali che, nelle gare di importi medio-bassi, sono tornati a superare il 26% e, nelle opere di grandi importi, addirittura oltre il 45%. L’assessore, fra gli strumenti per calmierare tali ribassi, che impattano negativamente sulla qualità delle opere e sulla sicurezza, sta predisponendo, assieme all’Ance Sicilia, una serie di misure, legislative e regolamentari, da porre in essere a breve, che coinvolgeranno anche gli Uffici regionali gare, che stanno soffrendo di alcuni problemi di funzionamento, ed ha annunciato la prossima emanazione del nuovo prezziario regionale.
E’ stata avviata, inoltre, una collaborazione più stretta con le associazioni degli imprenditori nel lavoro di stesura dei nuovi bandi-tipo previsti dalla legge regionale numero 12 del 2011 al fine di frenare l’attuale anarchia delle stazioni appaltanti al riguardo.
Russo ha anche condiviso le preoccupazioni espresse dalle piccole e medie imprese in preda alla attuale tremenda e perdurante crisi del mercato, espresse dall’Ance Sicilia, che ha ribadito inoltre l’allarme sul comportamento dei General Contractor che stanno mortificando e affamando le piccole e medie imprese subappaltatrici che costituiscono l’ossatura del settore imprenditoriale delle costruzioni in Sicilia e non solo.
Novità in arrivo pure per gli investimenti bloccati nel settore dell’housing sociale: è a buon punto la definizione del regolamento che dovrà prevedere, fra l’altro, deroghe ai locali strumenti urbanistici, mentre l’assessorato sta predisponendo il bando per individuare la Società di gestione del risparmio che dovrà raccogliere e coordinare i fondi d’investimento nel settore.