Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Io e la mia chitarra

di Redazione

Fausto Mesolella, musicista e compositore, noto come storico chitarrista degli Avion Travel e conosciuto al vasto pubblico per avere messo la propria musica al servizio di grandi artisti, intraprende un nuovo cammino tutto da solo, donandoci, attraverso la sua fedele chitarra, sua compagna di vita, emozioni veramente inedite

Di Elisabetta Cinà

Tracce, segni, indizi: tutte sintesi di un percorso che, attraverso le note staccate di una chitarra, raccontano 30 lunghi anni di militanza musicale. Il racconto di una carriera prestata, condivisa o concessa ad artististi di mezzo mondo e, adesso, finalmente, restituita al legittimo titolare. Fausto Mesolella, compositore e musicista, noto come storico chitarrista degli Avion Travel, dopo anni di mescolare la propria arte a quella di numerosi artisti di grosso calibro, si riappropria del proprio ‘suono’ e intraprende un nuovo cammino tutto da solo. Da solo si fa per dire, perché accanto a lui c’è sempre la sua fedele compagna di vita: la sua chitarra.

Liberando i suoi ruoli poliedrici di performer, cantautore, compositore e scrittore, si offre al suo vasto pubblico in un purpurì di personalità artistiche, cimentandosi nella realizzazione di un cd strumentale ‘Suonerò fino a farti fiorire’, scritto proprio per la sua chitarra. Un cd, che sta portando in giro per una lunga tournée.

Dopo avere composto numerose colonne sonore, dopo avere curato produzioni, arrangiamenti e testi per altri, a un certo punto del proprio percorso, l’artista intuisce, finalmente, di avere un ‘proprio suono’. Così, decide di farsi un regalo, anzi, decide di farlo alla propria chitarra, e realizza questo album che, lui stesso, definisce ‘anomalo’ proprio perché di solo chitarra. E via… per una lunga e indeterminata avventura solitaria.

Per la prima volta, tutto solo. Un cd da solo. Una tournée da solo. Insomma, soltanto tu e la tua chitarra. Da cosa nasce questa esigenza?

Nasce dal fatto che la mia chitarra per ora sta andando… Ho pensato che fosse arrivato il momento di immortalare questo suono che mi sono costruito in 40 anni di lavoro. In realtà è stato più un regalo alla mia chitarra che a me stesso. Era da un po’, comunque, che sentivo il bisogno di andare in giro da solo a raccontare e a raccontarmi. Il mio concerto, in fondo,  è un racconto, fatto di parole. Ho scritto molte canzoni per altri; canzoni che, magari, nessuno conosce come mie. Mi piace raccontare pure come mai molte di queste siano finite ad altri; da Gian Maria Testa a Tricarico e tanti altri artisti.

Come si pone sul palcoscenico questa esperienza solitaria? E’ un’esperienza che ti piace? La trovi strana? O pensi… bhè, quasi quasi, ci ho perso tempo?

R) No, perso tempo no. Io ho militato nella musica quasi 30 anni dentro gli Avion Travel. L’esperienza con loro è stata e rimarrà l’esperienza più importante della mia vita; una grande palestra. Solo che adesso è un momento in cui ho proprio voglia di suonare la mia chitarra; cosa che non riuscivo più a fare da un bel po’ di anni. Perché sai… quando fai le produzioni, gli arrangiamenti, le colonne sonore… non trovi più il tempo di suonare la chitarra come vorresti. E adesso è proprio il momento di dedicarmi tutto a ‘lei’, che rappresenta la mia fedele compagna e che mi ha sempre seguito in ogni momento della mia vita. Quindi, è giusto che mi accompagni pure in questa esperienza, in cui ho tanta voglia di raccontarmi. E chi meglio della mia chitarra può aiutarmi a farlo.

Questo cd è il primo di una lunga serie?

Diciamo che è un cd che si divide in due parti; la prima è ‘Suonerò fino a farti fiorire’ e la seconda è ‘Canterò fino a farti fiorire’. La prima parte è solo strumentale, la seconda è fatta da testi scritti sui quali sto lavorando.

Allora suonerai fino a farci fiorire?

Speriamo, che non diventino cipolle

Come mai la scelta, due anni fa, di andare a  San Remo?

Non è stata una scelta. Avevo scritto il pezzo e lui è andato da solo… e, così, io gli sono andato dietro.

Ma lo avevi scritto per San Remo?

 No. No. Lo avevo scritto per lo Zecchino D’Oro.

Ma che dici? Ci prendi in giro?

No no. Non sto scherzando. Quelli dell’Antoniano mi mandarono il cedolino per  partecipare a scrivere un pezzo per i bambini, come lo mandano a tutti gli iscritti alla Siae. E così partecipai, scrivendo ‘Tre colori per i bambini’, che è una filastrocca. E’ così che il pezzo  ha iniziato a camminare da solo e io gli ho detto… e vabbè, vengo pure io.

Poi è stato affidato a Tricarico?

Sì. Mi piaceva l’idea che fosse lui a cantarlo; perché era giusto. Il pezzo era un balocco e lui ha così l’idea del balocco… Poi, ci hanno buttato fuori, ma nessun problema… si sa che San Remo è così.

Allora, ci vediamo al prossimo cd?

No, speriamo di vederci alla prossima tourneé in Sicilia

Sicuramente

Il mio obiettivo è quello di fare concerti di chitarra nei posti più belli del mondo e la Sicilia ha i posti più belli del mondo

A Palermo sei ormai di casa. Nei teatri palermitani sei, addirittura, padrone di casa. Chissà, magari in estate ci ritroviamo

Io adoro la Sicilia. Poi, ho origini siciliane. Mio nonno era di Trapani. E… poi… sai Napoli, Palermo… siamo la stessa cosa

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