Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Se guardi bene… Sotto sotto c’è sempre qualcosa

di Redazione

Una serie di parodie nate dalla cronaca, dai fatti quotidiani, dai disagi e dagli umori della gente. Tutto condito con sagacia e intelligenza. Il cabaret di Nanfa, Pandolfo e Giambrone è tutto questo e… ‘sotto sotto….’ tante altre cose ancora.

Di Elisabetta Cinà

Prendi una buona dose del ‘multiforme ingegno’ di Gianni Nanfa. Aggiungi il ‘forte senso della comicità’ di Antonio Pandolfo. Mescola le note caratteriali alle ‘incredibili capacità trasformiste’ di Giuseppe Giambrone. E…. il cabaret siciliano è pronto per spopolare oltralpe e mietere vittime di risate in tutto il mondo. Sì, perché non lo si può negare; una delle cose che i siciliani sanno fare bene è proprio fare ridere. I comici siciliani hanno la straordinaria capacità di abbattere qualsiasi frontiera etnica. Loro fanno ridere chiunque e ovunque; meridionali e ‘ gente del Nord’, italiani e stranieri. Insomma, la comicità siciliana è internazionale… anzi, universale.

Poi, quando attori del calibro di Nanfa, Pandolfo e Giambrone, decidono di mettersi assieme, il cabaret siciliano assume tanti valori aggiunti. 

La loro satira, che induce il pubblico non solo a ridere, ma anche a riflettere, nasce dalla cronaca, dai fatti, dagli umori della gente, dalle storie personali e dall’ampia cerchia di persone che li circondano e che, con loro, si trasformano in ‘personaggi’.

Un diverso percorso artistico che, in alcuni momenti della brillante carriera di ciascuno, li ha uniti attraverso una serie di comuni denominatori; la sagacia, la genialità. Una comicità intelligente, mai volgare, aperta a questa virtuosa collaborazione. Basti pensare all’ultimo lavoro messo in scena al Convento, ‘Sotto sotto c’è qualcosa’. Una carrellata di parodie e satire trattate con sagacia sottile da farle rivelare soltanto ‘sotto sotto’.

Ma sotto sotto, in fondo, cosa c’è? 

Nanfa) Sotto sotto ci sono le mezze verità. Le cose non dette fino in fondo. Vi prendono per i fondelli. Non vi dicono tutto. In realtà non vi dicono cose false, solo che non vi dicono tutto fino in fondo. E a questo punto vi fregano. Io un esempio lo faccio tutte le sere durante il secondo atto, dove racconto al nostro pubblico di quanto si insista nel dire ai giovani che gli uomini sposati vivono più a lungo degli scapoli. Glielo dicono, ovviamente, per indurli a ‘maritarisi’. Per carità, è vero, ma, in realtà, non si dice la verità fino in fondo. E’ vero che gli uomini sposati vivono più a lungo, ma ‘vulissiru moriri prima’. Così come è vero che gli uomini scapoli muoino prima, ma vorrebbero vivere in eterno. Quindi noi oggi, attraverso i mezzi di comunicazione  che sono il problema più serio, non facciamo altro che propinare mezze verità.

 I politici che esempio sono? Ce la dicono questa verità o sotto sotto c’è qualcosa?

I politici ormai non sono più depositari di nessuna verità. Veramente non lo sono mai stati in nessuna epoca, ma in questa ultima non lo sono in modo particolare. Al punto che vedremo tutte le città e poi persino i paesi governati solo da tecnici. Quindi, di verità dei politici ‘nu namma parlari’. Anche perché scopriamo giornalmente che rappresentano tante ‘bande bassotti’, di qualsiasi schieramento e qualsiasi appartenenza.

Ma senza i politici non si potrebbe più fare satira politica. Se i politici fossero saggi, non ci sarebbe più materiale per scrivere  bei testi

Si… ma già da tempo è sempre più difficile utilizzare la satira politica nei testi

 Forse perché manca ‘lui’?

 No. Non è solo perché manca lui. In realtà già da qualche anno non faceva ridere più neanche lui. Da tempo era già diventata una figura patetica. Ma a prescindere da lui, devo dire che l’argomento non funziona più da quando la realtà ha superato la fantasia. Prima, quando scrivevamo i testi, confrontandoci con la realtà, la nostra fantasia superava la stessa realtà. Oggi non più. Oggi, è la realtà che supera la fantasia; in poche parole ‘ni futtieru’ e non c’è più granché da scrivere. In realtà ci aspettavamo un tantino di coeranza in più: ladri sì, ma fino a un certo punto. Invece, non è così; sono ladri e basta.

 Sotto sotto, però, in fondo c’è sempre qualcosa           

 Sì. Sotto sotto c’è l’intelligenza dei palermitani che ‘sotto sotto’ ci arrivano da soli alla verità. Apparentemente sembrano persone che si rassegnano, ma poi alla fine, ci arrivano a quella che può essere un’ipotetica verità. Noi contiamo su questo e cioè che, sotto sotto, i palermitani non si lasciano prendere per i fondelli. In fondo è gente ‘fina’.

E poi sotto sotto, c’è ancora qualcosa. Cosa c’è?

Pandolfo) Sotto sotto c’è il nuovo spettacolo ‘hard’ di Giuseppe Giambrone, Antonio Pandolfo e Gianni Nanfa

Gianni Nanfa in che veste è?

Gianni Nanfa si spoglia

Totalmente nudo?

Sì. Totalmente

Giambrone) – E ci guarda

E tu che ruolo hai?

Io sono quello che fa vedere cosa c’è sotto sotto. E, sotto sotto, c’è sempre qualcosa da vedere.

Pandolfo) – In realtà lo spettacolo è drammatico perché c’è molta crisi, la gente non esce più. Ci sono problemi e a tutti i livelli. A livello politico, economico, sociale e umano. E un caso umano è Giuseppe Giambrone. E’, comunque, una bella lettura e rilettura di disaggi siciliani. E’ un viaggio attraverso i problemi seri e le difficoltà che i siciliani vivono quotidianamente. Se, per esempio, qualcuno ha difficoltà a venire a teatro, Giuseppe viene a domicilio e vi fa lo spettacolo a casa, compreso di spogliarello

E sotto sotto

Giambrone) – Sotto sotto finisce il primo tempo

 E come finisce?

 Finisce che io mi suicido dopo avere ammazzato Pandolfo e Nanfa. Per la prima volta portiamo in scena un cabaret tragico… drammatico…

Fino a quanto dura lo spettacolo?

Pandolfo) – Non lo so. Fino a quando possiamo tirare, tiriamo

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