«L’Europa non è una giostra da cui salire o scendere a piacimento, le Europee non sono una palestra dove fare esercitazioni muscolari. Lo abbiamo detto fin da marzo, quando abbiamo iniziato la campagna elettorale con le idee chiarissime. Noi siamo in campo per avvicinare l’Ue alle Isole d’Italia, per dare voce a Sicilia e Sardegna nel contesto europeo. Dove, cioè, si decide l’80 per cento della nostra legislazione nazionale e quindi dove la nostra terra deve essere rappresentata al meglio. È su questo che ci confrontiamo con le migliaia di persone che stiamo incontrando in queste settimane. Parliamo di indirizzi programmatici, del progetto di “Europa dei Fatti”. Le alchimie di qualche segreteria politica non sono il tema di questa campagna. Sì, perché non è ai giochi di poltrone che guardano i cittadini e gli elettori azzurri». Così l’assessore della Regione Siciliana Marco Falcone, candidato di Forza Italia alle Europee di giugno nel collegio Isole, facendo il punto sulla campagna elettorale a trenta giorni dall’apertura delle urne.
Nel prossimo quinquennio
«Nel prossimo quinquennio – sottolinea il forzista Falcone – a Bruxelles si prenderanno decisioni fondamentali su lavoro, ambiente, economia, sicurezza internazionale, prospettive geopolitiche. Per essere incisivi occorre, dunque, una rappresentanza animata dalla cultura del fare. Chi va a Bruxelles deve avere l’Ue come orizzonte. Però, non come tattica del momento, con la capacità di interpretare appieno i territori e le aspettative dei cittadini. Questo è l’obiettivo di Forza Italia, il partito fondato da Silvio Berlusconi nel centrodestra. Oggi, è guidato dalla forza rassicurante del segretario nazionale Antonio Tajani con una attrattività crescente». Falcone ragiona guardando anche ai trascorsi degli ultimi anni: «Qui in Sicilia, Forza Italia era un partito da cui tutti scappavano via. Passo dopo passo, abbiamo ricostruito il partito e lo abbiamo riportato fino al governo della Regione. Ci siamo caratterizzati, nelle sfide di ogni giorno, per i contenuti e la coerenza dei percorsi, per gli impegni mantenuti, per le azioni di buongoverno. Questo è il patrimonio politico che oggi, in occasione delle Europee – conclude l’azzurro Falcone -. Mettiamo a disposizione dei siciliani e dei sardi, affinché la voce delle Isole d’Italia possa davvero contare in Europa».