Eclettici, ricercatori, naturalisti, emergenti. Sono soltanto alcuni dei denominatori che accomunano gli artisti di Paradisìaca, la mostra d’arte incentrata sulla forte relazione tra l’uomo e la natura nel mondo dell’arte. Una singolare manifestazione (vedi articolo https://www.inchiestasicilia.com/uomo-e-natura-legati-nella-mostra-darte-paradisiaca/precedente ndr) alla quale ogni singolo porta con sè un bagaglio ricco di esperienze e di vissuto. Ma chi sono Daniela Balsamo, Antonio Bardino, Giovanni Bongiovanni, Simone Bubbico, Emilia Faro, Elisa Zadi, Davies Zambotti. Ancora una volta, Giovanni Scucces, ce ne traccia il profilo
Daniela Balsamo
Nata nel 1970 a Palermo dove attualmentevive e lavora.
La sua formazione artistica inizia nel mondo del fashion design a Firenze e Roma; nel 1991 vince una borsa di studio al Fashion Institute of Technology di New York.
Dopo vari anni di lavoro nel mondo della moda torna a Palermo dove, all’Accademia di Belle Arti, frequenta il corso di scenografia; prosegue la sua formazione alla Real Academia de Bellas Artes San Carlos di Valencia specializzandosi in audiovideo.
Inizia a lavorare per il teatro spaziando dalla scenografia al disegno dei costumi.
Intraprende a Roma un nuovo percorso come illustratrice nell’editoria di moda. Nel 2005 si stabilisce definitivamente a Palermo: insegna disegno di moda e fashion styling presso la sede siciliana dell’Accademia del Lusso e collabora come costumista per diverse produzioni teatrali e cinematografiche.
Un passato di esperienze
L’esperienza nel campo della moda e del teatro influenza la sua ricerca artistica: in una fase iniziale sperimenta l’uso del collage per soggetti prevalentemente figurativi; crea tavole di grandi dimensioni utilizzando documenti e scritti personali dei soggetti ritratti. Conclusa la sperimentazione con la carta, approfondisce la tecnica della pittura ad olio andando progressivamente definendo e limitando la tavolozza cromatica che identifica la sua produzione. I soggetti dei suoi quadri sono vedute di interni o d’ambiente, composizioni stranianti dal sapore surrealista.
Antonio Bardino
È nato ad Alghero (SS) nel 1973. Si è formato all’Istituto d’Arte F. Costantino di Alghero e successivamente all’Accademia di Belle Arti M. Sironi di Sassari, nella Scuola di Decorazione. Si specializza poi in mosaico e si dedica alla sperimentazione di nuove tecnologie grafiche. Ma è sulla pittura che si concentra da sempre la sua ricerca. Dapprima indagando interni urbani, asettici, svuotati della presenza umana. Successivamente, pone attenzione sull’intervento umano nella natura e nel paesaggio. Lo studio sul paesaggio e la relazione con la contemporaneità lo portano a rappresentare i momenti in cui la natura si riappropria degli spazi sottratti dall’uomo. Vive e lavora a Udine.
Giovanni Bongiovanni
Nato nel 2001 ad Augusta (SR), vive e lavora fra Villasmundo (SR) e Catania.
Dopo gli studi artistici al liceo, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Catania dove si diploma nel 2023 presentando una tesi sul non-finito e interruzione volontaria del processo di definizione dell’opera. Attualmente frequenta il biennio specialistico in Pittura sempre a Catania.
Nonostante la giovanissima età può già annoverare fra le sue esperienze più significative:
– 2023 selezionato per il XVII Premio Nazionale delle Arti di Carrara dalla giuria composta dal presidente Demetrio Paparoni e dai giurati Paolo Bolpagni e Antonio Grulli;
– 2024 finalista Prisma Art Prize, curato da Domenico De Chirico, Roma.
Simone Bubbico
È nato a Torino nel 1984, dove vive e lavora. Consegue il Diploma di Maturità in Arti Applicate indirizzo Metalli (2004) presso l’Istituto Statale d’Arte Amleto Bertoni di Saluzzo (CN). Si laurea in Discipline delle arti e dello spettacolo (2007), cattedra di Decorazione, presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
La serie di disegni “In bloom” punta l’attenzione sulla capacità della natura di ritrovare la spinta per fiorire nuovamente, nonostante l’estrema difficoltà data dalle condizioni circostanti.
Emilia Faro
Nata a Catania nel 1976,vive e lavora a Torino. Dopo una laurea in farmacia studia storia dell’arte al Louvre di Parigi dove inizia a frequentare scuole d’arte e studi d’artista. Partecipa a diversi workshop e residenze in giro per il mondo, un percorso formativo che ha educato e liberato il suo segno, in continua evoluzione, prima sotto forma dell’acquerello, poi dell’installazione, del video e della scultura. Nel suo percorso artistico confluiscono tracce di vissuto in merito a salvezza e libertà personale e riflessioni più generali sulla condizione dell’uomo contemporaneo e sul suo rapporto con l’ambiente, la Natura e l’Eterno Ritorno che la governa.
Elisa Zadi
È nata ad Arezzo nel 1979. Si diploma come Maestro d’Arte e successivamente ottiene con il massimo dei voti la Maturità d’Arte Applicata presso l’Istituto Statale d’Arte di Arezzo. Si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove si diploma con lode in Pittura. Nel 2010 ottiene con lode il Master di II livello in “Architettura e Arti Sacre” presso l’Università Europea di Roma. Dal 2013 viene segnalata fra gli artisti emergenti nel Catalogo dell’Arte Moderna edito da Mondadori. Dal 2018 collabora con l’Università UEL di Firenze. Attualmente vive e lavora a Firenze.
Elisa Zardi e il mondo delle donne
Il lavoro di Elisa Zadi esplora le questioni della femminilità, dell’identità e dell’appartenenza attraverso l’autoritratto. Il suo percorso si sviluppa indagando la connessione fra uomo e natura sia in senso introspettivo che antropologico e simbolico.
Fra le principali partecipazioni artistiche si ricorda “Cara Enfanta” a cura di Greta Beccaglia e Marco Palamidessi presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, “Vitamine- tavolette energetiche” a cura di Carlo Palli e Laura Monaldi presso il MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto e Museo Novecento di Firenze, “Looking for Monnalisa” a cura di Valerio Dehò presso Castello Visconteo e Palazzo Broletto di Pavia.
Fra i numerosi Premi si ricorda la selezione al Premio Combat e al Premio Cairo Arte nel 2015, la Residenza Situ Festival #3, Il Premio Limen 2014 e il Premio Casorati nel 2008.
Davies Zambotti
Nata a Torino nel 1980, è regista e fotografa. Dopo il Liceo Artistico ha studiato Pittura presso l’Accademia “Albertina” di Torino, poi Regia e Produzione Audio/Video allo IED di Milano e partecipato a una Masterclass tenuta da Marco Bellocchio. Ha lavorato in molti set cinematografici, tra cui “Sorelle Mai” di Marco Bellocchio, “I Galantuomini” di Edoardo Winspeare, “The International” di Tomy Tykwer.
Attraverso i suoi lavori personali, ricerca e analizza l’impossibilità della certezza umana, utilizzando il video e la fotografia come un microscopio, una lente con cui poter osservare le ombre fra gli interstizi del quotidiano. Vive e lavora fra Torino e Milano.