Francesco Paolo e Tommaso Bonfardeci, padre e figlio di 47 e 23 anni, sicuramente non chiedevano soltanto due denari alla vittima che a dicembre ha avuto la lucidità e la forza di denunciare alle forze dell’ordine il fatto culminato ieri con gli arresti dei due, il provvedimento è stato emesso dal Gip Sergio Ziino su richiesta del Pm Francesco Del Bene.
Ad incastrare definitivamente i malviventi, proprio quella carta, gli uomini della Polizia di Stato, infatti, durante una perquisizione in casa dei Bonfardeci hanno ritrovato un mazzo da 39 carte siciliane, a mancare era proprio quel due di denari.
Il macellaio vittima della richiesta ha ricevuto la carta per posta e su questa ha trovato le chiare indicazioni: “Ti raccomando, il bambino ha bisogno, cu mancia fa muddiche” che tradotto significa: chi mangia produce briciole, questa frase è stata associata proprio dal macellaio ad una trattoria nel quartiere Ballarò che porta questo nome e nella quale lavorava Francesco Paolo Bonferdeci, e poi ancora “La tranquillità è bella, ci vediamo prima delle feste”.
Il più grande degli arrestati, proprio nel periodo dell’invio della carta aveva chiesto al macellaio di riassumere il figlio che aveva bisogno di un lavoro per motivi legali legati ad un processo in corso, il commerciante, però, aveva seccamente rifiutato perchè già una volta aveva licenziato il ragazzo per gravi inadempienze.
Dopo di ciò si erano registrate una serie di intimidazioni nei confronti del macellaio: minacce su Facebook, una rapina alla moglie, il furto dell’automobile ed una “visita”, indesiderata, in macelleria da parte di alcune persone.
Una perizia sulla grafia della carta ha dimostrato che questa è stata scritta proprio da Tommaso Bonfardeci.