TEATRO DITIRAMMU
presenta
BUM BUM! 2012
Festival Internazione Di Percussioni
ONE MAN SHOW BAND
L’esibizione di quest’artista rappresenta un viaggio per il suo pubblico, la cui meta è da ritrovarsi nelle incontaminate valli dell’entroterra siculo: il ritmo delle vibrazioni della pelle del suo Tamburo (grosso tamburo a cornice, costruito dallo stesso Alfio, con la membrana di pelle seccata di un animale – quasi sempre capra o pecora- tesa su telaio circolare di legno) sono un prolungamento di questo paesaggio. Nei silenzi e nelle vibranti sonorità insegue così la propria anima, cercando il volto e gli sguardi degli antichissimi abitatori della sua terra.Il nome di Alfio Antico racchiude in sé un genere nato vivendo in stretta simbiosi con la natura e con il paesaggio agreste: l’artista ha infatti vissuto fino all’età di 18 anni facendo il pastore fra le montagne dell’entroterra siracusano respirando, in una vita non certo priva di durezze, le favole, le storie, i miti della cultura contadina e pastorale.
Il musicista di Lentini dai numerosi successi e dalla chiara fama, diviene sempre più mitico testimone del mondo vivo della natura, che lotta per continuare a essere la terra dei buoni prodotti, delle sane emozioni, della fantastica musica.
Attraverso il ritmo ed il canto, scolpisce le mille figure del tempo. “Io sono il tamburo” , sussurra in perfetta simbiosi col suo strumento, volendo significare una mistica unità fra la viva pelle della sua mano e quella morta e antica che, fissata ad un setaccio da grano, torna a nuova vita cantandoci storie d’amore e poesia. Antichi miti, vecchie leggende e storie fantastiche prendono forma attraverso questo strumento caratteristico che Alfio Antico riesce a far parlare.
L’artista ha oltre settanta tamburi , tutti fabbricati da sé e meravigliosamente intarsiati con immagini di divinità agresti, segni antichi che racchiudono saggezza eterna. Durante il suo “Semu suli semu tuttu” si abbandonano per pochi attimi i rumori caotici che affollano il mondo contemporaneo per ritornare alle sonorità naturali, di cui si può godere solo in poche parti del mondo: il pubblico non può che essere coinvolto da questa atmosfera arcaica e allo stesso tempo pastorale.