Concessioni balneari. Un coinvolgimento delle forze sociali e delle rappresentanze dei consumatori. È questa la richiesta che arriva da Federconsumatori che interviene in merito alla questione delle concessioni balneari.
Legge Bolkestein
Un tema certamente caldo, affrontato in questi giorni anche nell’ambito dell’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna attraverso un interrogazione presentata dal Partito Democratico che ha chiesto e ottenuto l’impegno della giunta Bonaccini a sollecitare iniziative legislative da parte del governo per dare certezze alle imprese del settore balneare “in vista dell’applicazione della cosiddetta legge Bolkestein”. Ben 97 sono le imprese balneari coinvolte sui Lidi di Comacchio, anch’esse in attesa di avere risposte riguardo al loro futuro, anche a seguito della sentenza pubblicata nei giorni scorsi dal Consiglio di Stato ha confermato la scadenza delle concessioni balneari al 31 dicembre del 2023.
Tutti in difficoltà
Secondo Federconsumatori E-R, la situazione non mette in difficoltà solo il sistema “ma anche i consumatori utenti, che sono fruitori delle spiagge e dei relativi servizi”, e invita il Governo a procedere quanto prima a definire “una legge coerente per tutto il territorio nazionale prendendo atto che esiste scarsità di risorsa e che quindi le concessioni balneari debbono andare a gara. Incapacità, opportunismo e mancata volontà di intervenire ci hanno portato in questa caotica situazione. Ora bisogna partire dal presupposto fondamentale che il demanio marittimo è un bene pubblico e pertanto appartiene a tutti. Secondo tale principio il suo utilizzo, se pur in concessione, deve tenere conto prima di tutto, degli interessi dei cittadini”.
Parametri necessari
Per l’associazione di categoria è necessario che la legge, i bandi e i piani spiaggia contengano alcuni parametri chiari, a tutela dei cittadini, “a partire da una una congrua percentuale di spiagge libere, attrezzate e accessibili. I cittadini debbono essere liberi di poter scegliere, esercitando il diritto a fruire di spiagge senza dover pagare l’affitto di un ombrellone di un lettino o di una cabina. Nella definizione dei bandi e dei piani spiaggia occorre una reale concertazione a tutti i livelli – Governo, Regione, Comuni – che non si limiti al solo coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali, ma anche delle forze sociali e delle rappresentanze dei consumatori”. Dunque, un allargamento del confronto, quello proposto da Federconsumatori.