“Cosa faremo questa estate? Ancora non lo so, certamente dobbiamo prima studiare a dovere dove e come poterci spostare: il turismo accessibile non è ancora per tutti e le difficoltà motorie di mio figlio limitano tanto la fruizione delle nostre vacanze. Ma ce la faremo, anche perché le fatiche sono ricompensate dalla risata di Emanuele quando si diverte”.
Vania ha 42 anni e suo figlio Emanuele, 10 anni, a causa di una forte disabilità, si trova in sedia a rotelle. Per fortuna non ha alcuna difficoltà cognitiva e partecipa alla scelta dei posti in cui trascorrere i giorni di ferie con i genitori e il fratello maggiore.
Il turismo accessibile secondo Tourability
Di turismo accessibile vi abbiamo già parlato più volte, anche recentemente quando abbiamo raccontato di Tourability, un progetto che mira a rendere le coste della Sicilia accessibili e più attrezzate per le persone con disabilità, perché il mare rappresenta, per molti bambini, l’essenza stessa dell’estate. Anche per i bambini con disabilità.
Ed è proprio a loro e alle loro famiglie che pensa Tourability. Pochi giorni addietro, alla Plaia di Catania, nella Colonia Don Bosco – è stato inaugurato il Beteyà Park, un grande parco avventura inclusivo immerso tra gli alberi, a pochi passi dal mare e facilmente raggiungibile dalla città, pensato per accogliere turisti tutto l’anno.
Beteyà park per cambiare il territorio
«Il Beteyà è un parco per tutti – ha evidenziato Agostino Sella, presidente di Don Bosco 2000, impresa capofila di Tourability – abbiamo realizzato sei percorsi con diversi livelli di difficoltà, ci sono passerelle accessibili, un percorso dedicato a persone con disabilità, un’arrampicata e un tree village per bambini, affinché ognuno possa vivere un’avventura immersa nella natura. L’ingresso per le persone con disabilità sarà gratuito per i primi 3mila visitatori, poi sarà comunque calmierato. Stiamo stimolando il cambiamento in un territorio che turisticamente è molto frequentato, offrendo esperienze e opportunità di svago senza barriere».
Beteyà Park rientra nell’ambito del progetto finanziato dall’assessorato della Famiglia e delle Politiche Sociali e del Lavoro della Regione Siciliana e dalla presidenza del Consiglio dei Ministri per ampliare l’offerta di turismo accessibile nell’Isola, grazie al quale è già stato avviato l’adeguamento di 10 spiagge che potranno garantire a tutti l’accesso al mare (lungo la Plaia a Catania al Lido America, la Colonia Don Bosco, il Lido le Palme, il Lido Polifemo e il Lido Sablè Sale e nel litorale di Mondello a Palermo al Lido Sirenetta, Lido Acqua Marina, nei due Lidi dell’Ombelico Del Mondo, Mondello MIA).
Tempo libero e disabilità, ancora tanto da fare
L’Istat, in un report di qualche tempo addietro, ha rilevato come poco più del 40% delle persone con disabilità (oltre 3 milioni e 100 mila italiani) è soddisfatta da come trascorre il tempo libero. Del resto, ancora in molti cinema, siti museali, luoghi di svago, l’accesso a persone affette da grave disabilità è impedito da diverse barriere architettoniche. Non dimentichiamo, inoltre, anche recenti fatti di cronaca in cui bambini disabili sono stati esclusi dalle gite scolastiche perché i luoghi non erano adatti.
La non accessibilità significa anche perdita economica
Aggiungiamo che, stando ai dati forniti dall’ European Network for Accessible Tourism, la carenza di strutture adeguate ogni anno fa perdere al comparto turistico, nell’insieme, circa 142 miliardi di euro e 3,4 milioni di posti di lavoro.
Quelli di Tourability sono input significativi nel territorio siciliano che mira ad evolvere per il superamento delle barriere, sia architettoniche che culturali. «Se ci mettessimo per un giorno seduti su una carrozzella girando tra i luoghi della nostra città di Catania – ha sottolineato l’Arcivescovo di Catania Luigi Renna, dopo il taglio del nastro del Beteyà Park – ci renderemmo conto che non è accessibile a tutti, compresi alcuni luoghi di culto, soprattutto quelli con grandi scalinate: occorre uno sforzo da parte di tutti, prevedendo risorse dedicate, perché il diritto all’accesso permette l’incontro con gli altri e la fruizione di servizi che sono indispensabili».
Rendere accessibili le destinazioni turistiche
«Il Beteyà Park mette vicine le diversità etniche, culturali, fisiche di fronte alle sfide che bisogna affrontare – ha affermato don Giovanni D’Andrea, ispettore dei Salesiani di Sicilia – questi percorsi sono una metafora della vita». «Le persone con disabilità hanno ancora troppe difficoltà per vivere momenti di svago, fondamentali per la crescita e la qualità di vita di tutte le persone – ha spiegato Francesco Cauchi, advisor del progetto Tourability – stiamo contribuendo a colmare questo gap, andando oltre le passerelle stese, per rendere accessibili le destinazioni turistiche: abbiamo attivato laboratori e tirocini che coinvolgeranno persone con disabilità nelle varie location. L’obiettivo del progetto è rendere più accogliente le comunità».
Un modello di interazione
«In Sicilia sono stati finanziati più di 150 parco-giochi inclusivi – ha spiegato Maria Letizia Di Liberti, dirigente regionale del Dipartimento della Famiglia e delle Politiche Sociali (Regione Siciliana) – quello della Plaia a Catania è un grande passo in avanti per l’accessibilità dell’Isola, è ampio e completa un’area attrezzata a ridosso di un lido aperto al mare». «L’esperienza del Beteyà Park è un modello di interazione – ha aggiunto l’Imam Abdelhafid Kheit – la diversità è l’espressione della bellezza e valorizzarla significa realizzare una fratellanza vera, apparteniamo tutti all’unica famiglia che è l’umanità».
Accessibilità anche negli edifici pubblici
«Stiamo lavorando per rendere accessibili tutti gli edifici pubblici di Catania, a partire dalla sede dei servizi sociali dove manca l’ascensore – ha assicurato Bruno Brucchieri, assessore alla Famiglia e Inclusione sociale del Comune di Catania, che ha portato i saluti del sindaco Enrico Trantino – abbiamo portato in consiglio il “PEBA”: con i fondi disponibili stiamo elaborando il piano per il superamento delle barriere architettoniche con l’obiettivo di far vivere a 360 gradi la città, il Beteyà Park rappresenta un modello da emulare». «Il diritto d’accesso al mare va riconosciuto a tutti – ha detto il vice prefetto di Catania Sebastiano Fabio Plutino, che ha portato i saluti del prefetto Maria Carmela Li Brizzi – con il parco e con l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità e dei migranti si è contribuito a una potenziata integrazione, perché è con la diversità che si arricchisce la comunità». «Tourability e il Beteyà Park rappresentano il culmine di un percorso iniziato quando ero in Amministrazione regionale – ha raccontato in conclusione Antonio Scavone, già assessore regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro – sono stati avviati attraverso risorse residuali recuperate dal settore turismo e grazie a un lavoro proseguito con tante sinergie, passione e impegno».
Tirocini formativi per disabili da impiegare nel progetto
Hanno partecipato all’inaugurazione anche il sottotenente di Vascello Giorgio Pietro Salvatori in rappresentanza della Direzione Marittima della Sicilia Orientale, Salvatore Mirabella (presidente dell’associazione Come Ginestre onlus), Maria Maccioni (ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Sicilia). Prossimamente saranno avviati servizi di accoglienza, supporto e laboratori creativi organizzati da Spazio 47 e sono in fase di avvio i tirocini formativi coordinati dal Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti CPIA Catania 2 guidato dalla dirigente Rita Vitaliti, che vedranno il coinvolgimento di 30 persone con disabilità per il collocamento mirato, 15 a Catania e 15 a Palermo nei lidi del litorale della Plaia e di Mondello, e in altre strutture che parteciperanno alle attività di inclusione.
Le selezioni per il collocamento mirato nel territorio etneo sono ancora aperte (per info consultare il sito https://tourability.it/bando-tirocinio-per-il-progetto-tourability/).