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Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Si parla di autonomia differenziata in piazzetta Bagnasco

L'autonomia differenziata questa sconosciuta, Si potrebbe riassumere così un tema che accende gli animi e le menti. Anche in virtù del fatto che in Sicilia esiste da 75 anni, ma in pochi forse se ne sono accorti. Se ne parlerà in piazzetta Bagnasco venerdì 26 luglio con Michele Boldrin, Carlo Amenta e Michele Battisti. Un altro dei confronti promossi dall'associazione "Piazzetta Bagnasco"

di Redazione

A cosa è servita l’autonomia differenziata, che in Sicilia fondamentalmente esiste da oltre 75 anni, senza che abbia portato alcun vantaggio alla nostra terra? Se ne parlerà alle 18.30 di venerdì 26 Luglio in piazzetta Bagnasco, nell’ambito degli incontri promossi dall’associazione “Piazzetta Bagnasco” per animare la comunità attorno a temi di maggiore attualità.

A discuterne e rispondere alle tante sollecitazioni che sicuramente accenderanno il pomeriggio, saranno tre professori che sapranno illuminare i tanti aspetti di un tema, come l’autonomia differenziata, che suscita ampi dibattiti come Michele Boldrin, professore di Economia alla Washington University of Louis, Carlo Amenta e Michele Battisti, professori di Economia  all’Università degli Studi di Palermo.

Un’altra occasione, per la comunità di cittadini più attenti a determinati argomenti, di trascorrere un pomeriggio estivo in un contesto di confronto e arricchimento. Una delle iniziative del ricco cartellone, che ha come sponsor Cappadonia Gelati e Liberto Motisi fiori.  A collaborare per le presentazioni editoriali, invece, la libreria Modus Vivendi e I Love Sicilia che stanno portando in piazzetta autori e autrici le cui opere sono occasioni per fare volare alti attraverso storie di vita reali o frutto della fantasia, diventati anche casi letterari. Momenti che rendono lo stare in questo spazio animato e condiviso dalla comunità, definito dai più il più fresco e ventilato dell’estate palermitana. Non un modo di dire, ma un dato di fatto, da provare e raccontare.

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