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Capsule hotel, come ottimizzare costi e tempo in viaggio

Importati dal Giappone, dove è fondamentale ottimizzare tempi e spazi, i capsule hotel si stanno diffondendo anche nel nostro paese. Li conoscete?

di Clara Di Palermo

Avete mai dormito in un capsule hotel? Se vi state chiedendo di cosa si tratta, vi diciamo subito che è un modo di concepire una sosta veloce in una struttura alberghiera che, importata dal Giappone, sta lentamente (molto lentamente) diffondendosi in giro per il mondo, anche in Italia.
I capsule hotel sono delle strutture ricettive che offrono delle capsule al posto delle camere a cui siamo abituati.

Comfort essenziali

Ogni singola unità, dotata dei comfort essenziali, è grande abbastanza da consentire di dormire distesi e concedersi una sosta veloce tra uno spostamento e un altro. In Giappone sono spesso vicino agli aeroporti, o alle stazioni ferroviarie o, ancora, vicino ai quartieri con alta densità di uffici. Consentono a chi fa troppo tardi al lavoro per rientrare a casa prima del turno successivo, o a chi deve sostare poche ore in aeroporto in attesa di una coincidenza, di dormire in un letto piuttosto che su una sedia, in alcuni casi con comfort quasi di lusso.

Capsule hotel in Italia

Dicevamo che questa tipologia di soluzione per un ristoro veloce si sta diffondendo anche nel nostro paese. Basti pensare al capsule hotel “Zzzleepandgo” di Orio al Serio, l’aeroporto di Bergamo, e di Tessera (l’aeroporto di Venezia), o a quello di Napoli “Bed & Boarding”, vicino all’aeroporto del capoluogo campano, giusto per esempio.
A Milano, invece, in pieno centro, esiste un ostello a capsule, proprio vicinissimo a Porta Venezia, dove una capsula singola standard costa tra 55 e 60 € a persona a notte, dipende anche qui dalla stagione.

Certamente non ci si potrà aspettare una suite né una vista panoramica, ma si avrà tutto ciò che serve per riposare un po’ prima di affrontare la successiva tappa di viaggio. Del resto, la definizione “capsule hotel” dice tutto: solitamente si tratta di spazi di circa due metri di lunghezza, così da consentire a tutti distare distesi, con una larghezza variabile, dipende da struttura a struttura. E se in Italia sono sì spazi piccolissimi ma ci si può entrare in piedi, quelle diffuse in Giappone sono davvero come capsule, anche se in molti casi ipertecnologiche come quelle di una catena molto diffusa nel paese del Sol levante, la Nine hours.

In Giappone i capsule hotel all’avanguardia

Questa catena, nella città di Tokyo, sta sperimentando nuovi servizi e innovazioni per migliorare la qualità della vita quotidiana e l’esperienza turistica.
Per esempio, è possibile trascorrere una notte presso il capsule hotel Nine Hours vicino alla stazione JR di Shinagawa e partecipare al programma di analisi del sonno. Da anni i capsule hotel, concepiti in origine per offrire un giaciglio ai pendolari usciti dall’ufficio troppo tardi per salire sull’ultimo treno della giornata, sono diventati una meta per numerosi turisti stranieri desiderosi di sperimentare un modo di riposare tutto giapponese.

Priorità al benessere

Nine Hours è una catena di alberghi capsulari che, se da un lato è molto attenta al design, dall’altro dà priorità anche alla qualità del riposo e al wellness. Il nome stesso fa riferimento al concetto base della catena, cioè al tempo reputato necessario per ristorare il fisico: un’ora per fare una doccia e rilassarsi, sette ore per dormire e un’altra ora per vestirsi e prepararsi alla nuova giornata.

A partire da oggi, 9 agosto, l’hotel di Shinagawa sarà collegato a 9h Sleep Fitscan, un servizio sviluppato da Nine Hours e da NTT Data, multinazionale leader nella consulenza IT, che analizzerà i dati sul sonno utilizzando telecamere a infrarossi, microfoni per la raccolta dei suoni e sensori di movimento del corpo, delle onde cerebrali e della temperatura corporea centrale, senza nessuna necessità di attrezzature da indossare durante il sonno. Sarà così effettuata una analisi integrata dei vari tipi di dati, per chi avrà espresso il consenso, e un rapporto dettagliato informerà gli ospiti sulla qualità del loro sonno.

Esperienza gourmet altamente tecnologica

Se volete concedervi un’altra esperienza super tecnologica, una volta a Tokyo, non potete mancare la sosta da AI_SCAPE, un ristorante gestito interamente da robot, situato a Haneda Innovation City (HICity), un complesso commerciale e direzionale a pochi minuti dall’aeroporto di Haneda e vicino al centro di Tokyo. Qui i clienti effettuano l’ordine tramite app e un robot addetto ai fornelli si mette subito a cucinare. Una volta che i piatti sono pronti e disposti su un vassoio, un altro robot cameriere si occuperà di portarli al tavolo. Un’applicazione che si rivela, da un lato, un’esperienza high-tech sicuramente da provare e, dall’altro, un’intelligente soluzione per far fronte alla mancanza di personale in questo settore. 

E giusto per curiosità, se siete appassionati del genere, per completare il percorso di esperienze tecnologiche, a metà tra mondo reale e mondo virtuale, si è inaugurato il 31 luglio la nuova area del metaverso Hello! Tokyo Friends sulla piattaforma Roblox, dedicata alla Tokyo retrò a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. Quest’area, insieme alle due che hanno accolto oltre 1,7 milioni di visitatori nei soli primi quattro mesi dal lancio del metaverso, costituisce un modo simpatico per esplorare e conoscere la città prima della partenza.

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