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Giorgio Giusfredi centra il bersaglio con l’albo speciale Tex Willer

Lo sceneggiatore lucchese Giorgio Giusfredi centra il bersaglio con l’albo speciale Tex Willer “Stella d’argento”

di Romano Pesavento

Giorgio Giusfredi. Ultimamente il talentuoso Giorgio Giusfredi è uscito in edicola con il n. 8 Speciale di Tex Willer, dal titolo “Stella d’Argento”, edito da Bonelli.
Giusfredi, lucchese doc, vanta una lunga esperienza nel mondo bonelliano: Dampyr, Zagor e Tex. Tra i più creativi e innovativi sceneggiatori del panorama fumettistico italiano è senz’altro un nome consolidato nel settore e risulta molto apprezzato. Le sue storie, piuttosto affascinanti nella trama e nella caratterizzazione psicologica dei personaggi, presentano una cifra distintiva piuttosto marcata e caratterizzante: la fragilità / ambiguità per molti esseri umani del confine che separa il Bene dal Male.

L’aspetto etico

Indagare gli aspetti etici e le implicazioni delle scelte esistenziali pare costituisca il perno su cui ruota la macchina narrativa di Giorgio Giusfredi.
Il suo stile è molto personale nella fulmineità dei dialoghi che in modo bruciante racchiudono o rivelano aspetti importanti della vicenda o, senza pretese, ci fanno interrogare sui limiti della condizione umana.

Le storie

Le sue storie sono “di atmosfera”: presentano sempre qualche chiaroscuro o una venatura malinconica / romantica con una forte predilezione per la narrazione di sentimenti profondi e veri.

Giorgio Giusfredi con Tex Willer “Stella d’argento

L’ultima sua riuscita “creazione” è Tex Willer “Stella d’argento”. Il titolo richiama metaforicamente l’essenza più pura dello sceriffo / ranger.       

Un simbolo, dunque; un segno di riconoscimento e di distinzione. Serviva a designare i ranger e a renderli individuabili in mezzo a un’accozzaglia di personaggi più o meno equivoci, pronti a farsi giustizia in modo approssimativo. Un giovanissimo Kit Karson dà veramente importanza a quel pezzo di metallo per i valori che rappresenta, senza mai diventarne schiavo; soprattutto dello strapotere che potrebbe emanare, un po’ come l’anello di Frodo, in un mondo in cui al prepotente di turno, e nell’albo lo troviamo, basta davvero poco per ergersi a capo incontrastato.

Quello che conta veramente per Giorgio Giusfredi

Un giovanissimo Karson ha già capito quello che conta realmente e in nome dei suoi principi, in una galoppata epica attraverso il tempo e lo spazio, come un cavaliere antico, da romanzo cortese, affronterà mille pericoli per far trionfare la giustizia, per salvare vite umane e dedicare un ultimo pensiero a chi aveva compreso davvero la sua tempra da subito. Ancora nuove sfaccettature per il non ancora “capelli d’argento”: rappresentato prode, nobile e impavido come solo Giorgio Giusfredi sa raccontarcelo, mediante avventure intensamente emozionanti che dischiudono aspetti inusitati e vibranti. Un personaggio che, con le dovute attenzioni, non stancherà mai di sorprendere.

Una trama complessa

La trama è complessa e riesce ad abbracciare un lungo arco temporale con le giuste ellissi, efficaci per creare suspense senza impoverire la struttura narrativa. I dialoghi tra i personaggi sono concisi e densi: non c’è bisogno di aggiungere troppe parole in un contesto di forte intensità emotiva.

In definitiva 128 pagine di azione e avventura allo stato puro.

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