La Regione scongiuri la chiusura dello stabilimento. Lo chiede a viva voce l’Ance Sicilia, spiegandone le ragioni, attraverso le parole del suo presidente regionale, Salvo Ferlito
“La conferma della chiusura dello stabilimento Italcementi di Porto Empedocle e la paventata cessazione anche delle Cementerie di Isola delle Femmine aprirebbero un’ulteriore pagina buia nella storia del settore delle costruzioni in Sicilia”.
Lo afferma Salvo Ferlito, presidente regionale di Ance Sicilia, secondo cui “il venir meno di due fabbriche strategiche nel campo delle forniture in edilizia non avrebbe solo un effetto negativo sull’occupazione, ma determinerebbe anche l’aumento del prezzo del cemento. Infatti – spiega Ferlito – si creerebbe una situazione di monopolio di mercato e si registrerebbe anche un aggravio dei costi di trasporto, dovendo reperire il cemento presso gli unici stabilimenti rimasti nell’Isola, ad Augusta e a Ragusa, o dovendo addirittura importarlo dalla Grecia”.
“Da Stato e Regione – conclude il presidente di Ance Sicilia – ci attendiamo un immediato intervento sui vertici di Italcementi, azienda che rappresenta un punto di riferimento per le attività edili nell’Isola. I governi Monti e Lombardo scongiurino la chiusura delle due fabbriche e ottengano una revisione delle scelte aziendali, attraverso il rapido sblocco di nuove opere pubbliche in Sicilia. Solo migliorando le condizioni di mercato sarà possibile non peggiorare lo stato di crisi che sta già facendo chiudere tante imprese”.