La crisi economica si abbatte anche su colossi delle telecomunicazioni come Nokia Siemens che ha annunciato ai sindacati l’apertura della procedura di mobilità per 445 dipendenti su tutto il territorio nazionale.
di Giulia Noera
Gli unici siti, però, di cui è stata annunciata la chiusura sono le sedi di Palermo e Catania, per un totale di 32 esuberi. La comunicazione ufficiale della multinazionale finnico-tedesca è arrivata attraverso una lettera di Assolombarda cui era allegato un dettagliato dossier sul piano di riorganizzazione aziendale.
L’azienda lo scorso maggio aveva pubblicato un bando per l’esodo incentivato di 580 addetti su un totale di 1.104 lavoratori. Purtroppo questo bando non ha avuto l’esito sperato e così per effettuare i “tagli” ritenuti necessari dall’azienda, la multinazionale ha deciso di far ricorso alla Legge 223/91 avviando una procedura di mobilità che interessa gli stabilimenti di Milano con 367 addetti, Roma con 40 unità, Napoli con sei impiegati, Catania con 28 e Palermo, che ha già comunque sospeso la produzione, con 4 addetti.
Sulla vicenda i sindacati annunciano battaglia.
La crisi colpisce anche la catanese Wind Jet spa che ha definitivamente cessato ogni attività lo scorso 30 giugno e dal primo luglio sono iniziate le attività della nuova società, la Wind Jet srl, costituitasi per realizzare l’acquisizione da parte di Alitalia.
È di qualche giorno fa l’accordo sottoscritto nella sede del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di cassa integrazione guadagni straordinaria per i 440 dipendenti a tempo indeterminato.
Dei 500 lavoratori dell’azienda dell’imprenditore Antonio Pulvirenti soltanto 335 saranno riassorbiti dalla nuova Wind Jet srl tramite la cessione di ramo d’azienda. Per tutti gli altri si prospetta la cassa integrazione, per un massimo di 48 mesi.
L’accordo prevede il passaggio senza soluzione di continuità di tutto il personale navigante a tempo indeterminato, ovvero piloti, comandanti e assistenti di volo, per un totale di 249 dipendenti. Ai quali si aggiungono solo 86 sui 199 lavoratori del personale di terra a tempo indeterminato, che saranno individuati in base ad esigenze aziendali e alla luce di anzianità di servizio dei lavoratori, dei carichi familiari e delle precedenze in base alla legge 104.
Le restanti 165 unità non verranno riassorbite dalla nuova società. Di queste 113 impiegati a tempo indeterminato resteranno dipendenti della Wind Jet Spa, ma entreranno in cassa integrazione, mentre i 52 con contratto a tempo determinato non saranno riconfermati al termine del loro rapporto di lavoro.
Anche in questa circostanza i sindacati stanno lottando per far valere i diritti dei lavoratori.