Da Giacomo Fazio, Presidente Comitato Pendolari Sicilia – Patto Pendolari Italiani, riceviamo e volentieri pubblichiamo le seguenti note sull’annoso dilemma dei ritardi ferroviari:
Che ormai siamo allo sbando totale non lo scopriamo certo oggi…
Che il servizio ferroviario in Sicilia sia ormai defunto è sotto gli occhi di tutti.
Ma noi non ci rassegniamo. Stiamo lottando giornalmente per un servizio almeno accettabile. Certo spesso sembra di combattere contro i mulini a vento, ma grazie alla perseveranza qualche risultato si ottiene. La politica è totalmente assente. Non ci resta che dialogare con chi fornisce il servizio.
Se però si ci mettono quelli che noi abbiamo sempre difeso a spada tratta, allora la frittata è fatta…
Ci sta un errore umano. Non dovrebbe accadere, ma una distrazione può capitare. Ma che un treno salti una “fermata” due volte in 7 giorni non è più accettabile. E’ sintomatico di un problema. E se il problema causa disagi oltre a mettere a rischio l’incolumità delle persone, allora va affrontato con decisione.
Conosciamo benissimo il momento critico che vivono i lavoratori delle ferrovie, stressati e con un futuro incerto davanti. Ma che alcuni di loro invece di comportarsi professionalmente creino disagi, non ci rende certo felici.
“Saltare” una fermata denota quantomeno distrazione. Un comportamento attento non permetterebbe che una simile circostanza accada.
Purtroppo noi notiamo sempre più spesso i Capitreno chiusi nella cabina invece di girare per le carrozze.
Non vorremmo che ciò sia causa di distrazione sia per il macchinista sia per il Capotreno.
Persone hanno perso un appuntamento medico. Altre hanno saltato l’esame scritto all’Università. Altre ancora sono arrivate tardi al lavoro e devono recuperare.
Chi paga questi danni?
Se oltre a soppressioni e ritardi ci mettiamo anche questo allora è ora di chiudere.
In ogni caso ci teniamo a sapere cosa Trenitalia deciderà.
Giacomo Fazio
Presidente Comitato Pendolari Sicilia – Patto Pendolari Italiani