I Cantieri che Vogliamo informano la cittadinanza che oggi 26 luglio si recheranno presso la sede dell’Assessorato al Bene Comune, Partecipazione e Decentramento, in piazza Giulio Cesare alle ore 16.00 per incontrare gli assessori Giusto Catania, a capo dell’assessorato precedentemente detto, e Francesco Giambrone, assessore al Bene Comune, Cultura.
di Elisabetta Cinà
In questa sede verrà consegnato il documento de I Cantieri che Vogliamo che attesta il percorso fatto fino ad ora dal movimento con i relativi documenti prodotti, consultabili dall’intera giunta in forma di allegato, e le richieste sui Cantieri della Zisa per una gestione basata sulla progettazione partecipata, auto ed eco-sostenibile.
Secondo quanto dichiarato, il movimento informa inoltre che il suddetto incontro è solo preliminare ad un tavolo di discussione più ampio tra cittadinanza, movimento e rappresentanze politiche che avrà luogo nel mese di settembre all’interno dei Cantieri della Zisa sul Progetto I cantieri Che Vogliamo, proponendo alla Giunta del Comune di Palermo di divenire parte attiva di un esperimento sociale, condividendone il senso e le modalità con il Movimento, e di proseguire il percorso intrapreso dal movmento insieme alla città tutta – includendo anche e soprattutto tutti quegli altri possibili attori e portatori di interesse direttamente o indirettamente coinvolti dal tema dei Cantieri Culturali alla Zisa.
Il movimento cittadino I cantieri che Vogliamo nasce in seguito ad una riflessione fatta sull’abbandono degli spazi pubblici come occasione per ripensare la possibilità di riapertura di uno spazio collaborativo, luogo di discussione e iniziative condivise. Dai Cantieri Culturali alla Zisa siamo partiti per sperimentare e proporre alla città un modello di azione virtuosa che sia riproducibile ed estendibile. Connotando questa esperienza come un laboratorio sperimentale che indaghi modalità innovative ed alternative di gestione di spazi e risorse attraverso l’esplorazione di sistemi decisionali orizzontali e collaborativi con una gestione ragionata dei conflitti. A partire da un percorso tanto sperimentale quanto consapevole, che muove da alcuni obiettivi immediati, come la avvenuta riapertura della Sala De Seta, si mira dunque a costruire un processo lungo, partecipato, creativo ed innovativo, che porti a realizzare un Progetto.