Adelasia Del Vasto contessa di Sicilia. Tutte le donne di cui raccontiamo su L’Inchiesta Sicilia imprimono, giornalmente, la propria identità sul nostro territorio. Danno un contributo alla crescita dell’Isola. Tracciano un solco. Indicano un percorso.
Ogni loro storia di vita è una storia da raccontare. E’ una storia intrisa di esperienze e di passione.
Raccontiamo storie di donne dalla vita apparentemente semplice e che passa inosservate. Così, come raccontiamo di donne dalla vita intensa e che hanno lasciato o destinate a lasciare la propria impronta nella storia. Ed è di una di queste ultime, la donna di cui racconteremo nelle prossime righe.
ADELASIA Madre del Regno di Sicilia e Regina di Gerusalemme, una figura straordinaria, destinata a tracciare la vita politica della Sicilia, sin dall’età adolescenziale.
Adelasia raccontata da Sara Favarò
Raccontiamo la storia e la vita di Adelasia, attraverso l’ultimo romanzo di Sara Favarò, scrittrice siciliana, sempre molto attenta alle donne che hanno caratterizzato la terra di Sicilia.
ADELASIA Madre del Regno di Sicilia e Regina di Gerusalemme è un’opera che intreccia la narrazione storica con la tradizione e la fantasia, offrendo al lettore un ritratto vivido e avvincente di questa straordinaria figura della dinastia degli Aleramici.
Grande maturità politica
Giovane sposa del Gran Conte Ruggero I, si distingue per la sua precoce maturità politica e per l’arguzia con cui affronta le sfide del suo tempo. Nonostante la giovane età, dimostra una capacità di governo rara, assumendo il ruolo di Reggente della Contea di Sicilia e successivamente di Regina di Gerusalemme. Dal suo matrimonio con Ruggero I nasce Ruggero II, il primo Re del Regno di Sicilia, attestando Adelasia come la vera madre del regno siciliano.
Adelasia Del Vasto contessa di Sicilia nel romanzo di Sara Favarò,”ADELASIA Madre del Regno di Sicilia e Regina di Gerusalemme”
“L’opera di Sara Favarò – dice l’editore Alessandro Balzano – non si limita a ricostruire il passato, ma lo fa rivivere, creando un ponte tra ieri e oggi. La storia di Adelasia è presentata non come un racconto statico, ma come una narrazione in divenire, capace di connettersi con la vita odierna delle comunità gallo-italiche. Sara Favarò, una delle maggiori poetesse del nostro tempo, dimostra la sua abilità di poeta, saggista e romanziera, intrecciando con eleganza fatti storici, tradizioni culturali e un pizzico di fantasia. La sua poesia, come una gustosa spezia, dona un tocco di magia al romanzo.”
Di Adelasia del Vasto, contessa di Sicilia, figlia di Manfredi Aleramo, marchese del Monferrato, nonché leggendaria contessa dei palermitani si dice che fosse una donna volitiva e di grande fascino.
L’infanzia difficile di Adelasia del Vasto, contessa di Sicilia
Ebbe un’infanzia difficile. In seguito alla morte di Manfredi, nel 1079 e del successore, il fratello Anselmo, morto precocemente e senza figli, il marchesato finì nelle mani dell’avido Bonifazio che sposò la vedova del fratello Anselmo, riunendo nelle sue mani tutti i possedimenti degli Alerami. Così, nel marchesato non c’era più spazio per gli orfani di Manfredi.
Adelasia e i suoi fratelli furono costretti a lasciare le terre natie. In quegli anni molti settentrionali erano attratti dalla Sicilia, terra ricca ed ospitale. Anche la famiglia del Vasto colse l’occasione per tentare di ricostruire le glorie e le fortune del defunto marchese, usurpate dal fratello Bonifazio.
Il trasferimento nel Sud
Per Adelasia l’opportunità di stabilirsi al sud si realizzò con la richiesta di matrimonio da parte del gran conte Ruggero, due volte vedovo.
Le nozze furono celebrate nel 1089. Ruggero aveva allora circa 60 anni e il matrimonio con la giovanissima Adelasia fu, ovviamente, un calcolo politico teso a legare le sorti della gente lombarda a quelle del principe. Ruggero aveva ben 10 figli. Tra questi, tre maschi, Goffredo, Maugero e Giordano.
Una donna dalla straordinaria intelligenza
Adelasia era una donna intelligente, affascinante, intraprendente e ambiziosa, ed esercitò su Ruggero un forte ascendente.
Ebbe con lui due figli. Il primogenito Simone, che morì giovanissimo, e Ruggero, destinato a diventare il futuro re del regno di Sicilia.
Adelasia seppe giocarsi bene la propria ascendenza e riuscì a convincere Ruggero a fidanzare i suoi due figli Goffredo e Giordano con due delle sue sorelle. Inoltre, una figlia del Gran Conte, Flandina, andò sposa ad un fratello di Adelasia, Enrico. Questo ultimo, trasferitosi in Sicilia ebbe in dote il ducato di Butera e di Paternò e diventò il più potente barone della contea.
L’abilità di Adelasia era stata straordinaria.
Un po’ di fortuna
Oltre che abile, Adelasia fu, comunque, pure fortunata. Almeno, fino a un certo periodo della sua vita. I figli maschi delle precedenti mogli morirono presto. Quindi, dopo la morte di Ruggero, nel 1101, ella rimase reggente di Simone prima, e del futuro Ruggero II poi.
Adelasia si ritrovò a capo dello stato più ricco e potente del meridione.
La sua era una grandissima responsabilità. Tanto che molti pensarono che non potesse essere sopportata da una donna. Ma ella seppe difendere con coraggio e fermezza il trono dei suoi figli, riuscendo a sedare con feroci rappresaglie le rivolte dei baroni ribelli. Attenta all’amministrazione della giustizia, intervenne con autorità per dirimere numerose controversie tra i vari abati.
Adelasia trasferì la sua corte prima a Messina e poi a Palermo.
L’arte di governare
Ella conosceva e applicava egregiamente l’arte del governare, la diplomazia e la mediazione. Doti che le servirono a risolvere i conflitti che facilmente esplodevano in una realtà complessa come quella siciliana. Riuscì, in questo contesto a mantenere costumi e culture diverse, integrandole in un contesto nazionale multietnico. Latini, franchi, greci, arabi non dovevano sentirsi stranieri o prevaricarsi. Riuscì a far sentire tutti, un unico popolo.
Affrontò il proprio ruolo con grinta, coraggio e grande abilità fino al 1112. Anno, in cui passò la mano al figlio Ruggero che compiva il suo diciassettesimo anno d’età.
Adelasia avrebbe così concluso la sua opera. In realtà, continuò a intervenire nella reggenza del figlio.
Ancora la fortuna dalla sua parte
Ancora una volta, la sorte fu dalla sua parte. Nel 1112, un’ambasceria di Baldovino I di Fiandra, re di Gerusalemme, giunse a Messina per chiedere in moglie Adelasia.
Anche questo fu un matrimonio dettato da calcoli politici. Baldovino, che aveva da poco ripudiato la moglie dalla quale non aveva avuto figli, voleva mettere mano sulle ricchezze di Adelasia. Quest’ultima, però, fece introdurre nel contratto matrimoniale una clausola successoria. Alla morte di Baldovino e in assenza di altri successori, erede del regno di Gerusalemme sarebbe stato designato Ruggero II.
Adelasia nel nuovo regno
Nell’estate del 1113 Adelasia lasciò Palermo, tra l’ovazione dei propri sudditi, partendo per Gerusalemme.
Anche nel nuovo regno, Adelasia fu accolta con tutti gli onori e le nozze furono celebrate in una cornice di fasto orientale. Con questo matrimonio Adelasia garantiva al figlio la corona. Ma questa volta, la sorte non fu dalla sua parte. Le sue nozze vennero considerate nulle e questo provocò le rimostranze del Papa Pasquale II e dell’imperatore bizantino. Baldovino, che si era già impadronito del tesoro, si lasciò convincere ad annullare le nozze. Adelasia, impotente, ritornò a Palermo.
Ruggero rimase sconvolto per il trattamento subito dalla madre. Per alleviare le sue sofferenze organizzò grandi festeggiamenti per il suo ritorno, ma Adelasia, orgogliosa, preferì non restare a corte e si ritirò nel monastero di San Bartolomeo a Palermo e poi in un monastero lontano dalla capitale, a Patti, dove morì il 16 aprile 1118.
“ADELASIA Madre del Regno di Sicilia e Regina di Gerusalemme”
“ADELASIA Madre del Regno di Sicilia e Regina di Gerusalemme” è l’ultimo romanzo della scrittrice siciliana Sara Favarò edito da Balzano editore, copertina di Tiziana Crivello. Il libro, esposto in anteprima assoluta, è già disponibile internet. A breve lo sarà pure nel circuito librario e negli altri siti internet.