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“Egoriferiti”: conversando con le due coscienze

Un fenomeno collettivo di intrattenimento musicale che coinvolge migliaia di spattatori. Tutto quello che dobbiamo sapere su Egoriferiti (In foto: Umberto Troia di Ballo da Capo Giro a Egoriferiti)

di Redazione

Egoriferiti. L’Animatore racconta come, con il collega Gianluca Cassarà, partendo da zero è riuscito a creare un fenomeno collettivo di intrattenimento musicale che coinvolge tutte le domeniche migliaia di palermitani e di turisti da tutto il mondo.
Un fenomeno musicale e di intrattenimento partito dal basso, anzi, da un mercato, il Capo di Palermo, che con il passaparola – anche grazie alle condivisioni su Instagram e Tik Tok – è diventato l’appuntamento della domenica pomeriggio a pranzo di migliaia di giovani palermitani e di turisti da tutto il mondo.

“Ballo da capo giro”

Il fenomeno “Ballo da capo giro”, raccontato dall’animatore Umberto Troia, è spiegato nella puntata 57 di “Egoriferiti”, videopodcast disponibile su YouTube e Spotify tutti i giovedì dalle 21.
“Egoriferiti” è la conversazione tra un ospite e le sue due coscienze – rappresentate dal regista Giuseppe Cardinale e dal giornalista Vassily Sortino – alla ricerca del punto più sincero del proprio essere.

Come si trasforma in grande intrattenitore

Nel corso dell’intervista Umberto Troia, che con Gianluca Cassarà ha pensato il format, racconta come da semplice proprietario di una lavanderia, la domenica pomeriggio si trasforma nel più popolare intrattenitore di Palermo, alternando musiche a tutto volume per fare ballare la gente tra le casse della frutta. Anche con Umberto Troia, questa volta coinvolgendo i negozianti di Ballarò, si è contribuito alla ironica raccolta fondi che Egoriferiti promuove, con un salvadanaio personalizzato, per avere come ospite il comico palermitano Toni Matranga, del duo comico Matranga e Minafò, che ha chiesto agli autori del programma ben 10 mila euro di compenso per partecipare a una puntata del podcast. Una raccolta che continua, nonostante la denuncia per diffamazione fatta dallo stesso Toni Matranga nei confronti degli autori del podcast.

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