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Grande successo per la 2°edizione della “Passeggiata sul mare”

di Redazione

Ha raccolto quasi il doppio delle partecipazioni dell’anno passato, la seconda edizione della Passeggiata sul mare che ha percorso a nuoto, in barca e in canoa i dieci chilometri di costa che separano Cefalù da Lascari.

Cinquantaquattro gli iscritti al rade non competitivo, di cui cinquanta arrivati a nuoto. Alla manifestazione hanno preso parte le associazioni Extreme Palermo, Kepha nuoto Cefalù, la Lega navale di Sant’Agata di Militello e quella di Cefalù, il Vela club e Legambiente. I partecipanti non erano solo locali ma anche di molte regioni italiane, oltre alcuni stranieri. 

La passeggiata ha fatto tappa a Capo Aranciotto, dove quattordici anni fa è scomparso in mare l’ecologista Ninni Vara. Qui il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, e il sindaco di Lascari, Pippo Abbate, hanno lasciato cadere in mare una simbolica corona di fiori e hanno incontrato gli amici più cari di Ninni Vara che hanno raggiunto l’imbarcazione delle autorità in mare. All’arrivo, a Lascari, il padre di Vara ha accolto i partecipanti alla manifestazione organizzata dalle due Pro loco di Cefalù e Lascari. 

L’occasione è stata propizia per i nuotatori di Cefalù, che hanno colto l’occasione per puntare l’attenzione sulla mancanza di una piscina locale nonostante la grande presenza di appassionati allo sport del nuoto e chiedere nel più prossimo futuro impegni concreti per raggiungere questo obiettivo.

Ninni Vara nel ricordo del cugino Nuccio 

“Un innamorato sin dalla fanciullezza, del creato, dei fenomeni naturali e, soprattutto, del mare, delle sue profondità e dei misteri che esso custodisce”. Così lo ricorda il cugino giornalista Nuccio Vara, che continua: “Nelle sua breve ma intensa esistenza Ninni Vara è stato, con il suo  tratto soave e i suoi modi gentili, un ecologista ante-litteram,uno strenuo difensore dell’ambiente che aveva imparato ad amare nei mesi estivi che immancabilmente ogni anno trascorreva  nella vecchia, stupenda casa con terrazza sul mare di Capo Aranciotto, palcoscenico delle sue fantasie e delle sue suggestioni naturalistiche. In quel golfo, tra i suoi scogli e le sue insenature, conobbe e frequentò gli amici del cuore, un piccolo gruppo di ragazzi e ragazze che di quel tratto di mare color cobalto conoscevano tutto: correnti e fondali, meraviglie e insidie.

Per Ninni quell’universo magico e incantevole fu, soprattutto, il laboratorio costitutivo della sua mente,delle sue innumerevoli curiosità intellettuali, del suo sapere, totalmente volto ad indagare, nel visibile e nell’ invisibile, i misteri  del mondo fisico e naturale. Da qui la sua predilezione per le discipline scientifiche negli anni del liceo, vissuti, per altro, riuscendo a coniugare studio e impegno militante nelle organizzazioni ambientaliste (il Wwf prima, Legambiente poi), e ciò quando l’ecologismo non era ancora, come per fortuna lo è oggi, una pratica diffusa.

Per taluni aspetti, dunque, un pioniere, un intellettuale che aveva consapevolmente scelto di dedicare la propria esistenza alla difesa dell’ambiente, missione perseguita con determinazione nel suo cammino universitario alla Facoltà di Fisica di Palermo, culminato in un brillante esame di laurea nel corso del quale Ninni aveva presentato un lavoro sperimentale sulla velocità dei delfini nelle loro traiettorie e scorribande oceaniche. Fu quella la sua ultima avventura scientifica e umana. Pochi mesi dopo il mare, il mito della sua vita, lo inghiottì per sempre in una calda giornata di agosto nei fondali di Capo Zafferana. Lo attese per lunghe ore invano in una spiaggia assolata Gabriella, una tenera e dolce ragazza che avrebbe dovuto essere la compagna della sua vita”.

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