Si va da San Francesco a Gandhi, da Aldo Capitini a Primo Levi, da Hannah Arendt a Don Milani, ecc…
La descrizione di tali personaggi non ha nulla di biografico, data la notorietà, ma Nicola Lo Bianco delinea i profili di ciascuno nella interpretazione dell’idea stessa di non violenza, pace e giustizia.
E’ messa principalmente in risalto l’identità di ognuno in questa ricerca.
Interessante il riferimento a Dante, che fa un po’ da cornice a tutto il contesto narrativo e vuole essere un omaggio alla poesia, che è per sua natura “non violenta” e distoglie dal “peccato” dell’autoreferenzialità.
Le figure che si sono spese per la non violenza
Dante ci insegna che tutti abbiamo bisogno di una guida, di un Maestro saggio (Virgilio), ma anche di una “luce intellettual… piena d’amore (Beatrice).
Questa tensione verso la libertà secondo il sommo poeta è essenziale per non smarrirci nella “selva selvaggia e aspra e forte” precipitando “nell’orrida fossa“ infernale.
Una bussola per orientarsi
Una bussola per chi sente il bisogno di orientarsi in un periodo storico segnato da disorientamento e crisi dei valori. Una chiamata alla riflessione e all’azione pacifica. Un’opera che, con semplicità e chiarezza, accende una luce nel cammino di chi cerca risposte, di chi desidera una vita guidata da
valori autentici e intramontabili.
Il libro quindi contiene un richiamo forte e un invito accorato alla lettura, la cui pratica oggi purtroppo sembra venir meno.
Principalmente i giovani, assorbiti dall’uso dissennato dei social che tolgono l’anima, hanno bisogno di ritrovare attraverso la lettura la voglia della ricerca personale e la creatività.
2 risposte
Scoprire o riscoprire che la Sicilia è stata sempre al passo dei tempi e spesso li ha anticipati non è una constatazione da poco. Anche Dante lo spiegò egregiamente con poche parole riferendosi ai poeti “siciliani”. Merito di questo saggio di N. Lo Bianco è anche quello di documentare tutto ciò con esempi illuminanti, come peraltro ha già fatto altre volte nei suoi libri partendo dall’esempio di Falcone. Mi piace aggiungere a quelli citati da Pippo Labarba il nome di Danilo Dolci, che con Aldo Capitini ebbe uno stretto rapporto personale documentato anche a Partinico in una famosa marcia a cui adolescente partecipai anche io.
Danilo Dolci è tra i personaggi del libro.
Un lavoro di ricerca che contrappone sapientemente i valori universali espressi da queste grandi figure al deserto culturale e,aggiungo io, anche politico, che connota l’ attuale momento storico.