E’ necessario salvaguardare il futuro dei lavoratori della Windjet e dell’indotto, 800 persone in tutto, e i sindacati stanno lavorando al fine di seguire una piattaforma unitaria.
di Giulia Noera
Per la Cgil il futuro c’è, la società potrebbe ripartire con un investimento di 50 milioni di euro, per lo start up perché una newcompany esiste sotto il nome di Windjet srl, mentre la società per azioni dovrebbe far partire il concordato preventivo con i creditori che vantano somme per 150 milioni di euro.
Per la Uil invece la strategia per salvare la società sarebbe un’altra, il sindacato chiede infatti di convocare un tavolo ministeriale seguendo il percorso del concordato preventivo con i creditori.
La società intanto non si espone continua a tacere, non si conosce il vero piano della compagnia aerea catanese, sull’orlo del fallimento, oltre al concordato preventivo l’altra ipotesi al vaglio sarebbe la nomina di un commissario o la cessione a un’altra compagnia.
Si è anche svolto un vertice sulla crisi societaria in Prefettura a Catania, tra le parti sociali e l’assessore regionale Spampinato, al fine di trovare un percorso virtuoso che salvi l’azienda, i livelli occupazionali e garantisca il diritto di mobilità ai siciliani.
L’azienda di Pulvirenti sarebbe negli interessi della Livingston, ma i dirigenti della società stanno anche lavorando all’opzione della società mista con capitale pubblico.
Secondo le ultime indiscrezioni infatti dovrebbe svolgersi un incontro tra Pulvirenti e i vertici istituzionali della Regione Sicilia.
mentre è già stato fissato un altro incontro a Palermo tra il prefetto e la Regione, per avanzare ancora un ‘altra possibile soluzione, quella di una societa’ mista in grado di ottenere un eventuale aiuto di Stato.