Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Un sistema innovativo per la cura dello scompenso cardiaco

di Redazione

L’ospedale San Raffaele Giglio di Cefalù è la prima struttura siciliana (8 in Italia, 40 nel mondo) ad aver impiantato, su un paziente 70 enne, il nuovo defibrillatore biventricolare “Viva Xt”, prodotto da Medtronic, per la cura dello scompenso cardiaco. 

di Giulia Noera

“Un sistema innovativo – spiega Gabriele Giannola, responsabile dell’unità funzionale di aritmologia dell’ospedale di Cefalù – che consente, grazie ad un algoritmo particolare, di adeguare la stimolazione del cuore alle necessità del momento, migliorando la contrazione del muscolo”.
Giannola, che è stato l’unico italiano di un board di 5 professionisti a partecipare a Minneapolis allo sviluppo di questa nuova tecnologia, ne sottolinea gli altri aspetti innovativi: “ha una forma anatomica che più si adatta e mimetizza sotto il tessuto riducendo il rischio di lacerazioni della pelle e nella sua evoluzione verrà dotata di 4 elettrodi per la stimolazione rispetto ai due tradizionali”. Inoltre, in fase di studio è stato dimostrato che la risposta alla terapia è aumentata del 12% e, grazie all’algoritmo, si è ottenuta una riduzione della stimolazione ventricolare destra pari al 44%, risultato che permette una maggiore durata dello stesso dispositivo.
“L’intervento non cambia – aggiunge il professionista – dura circa un’ora e mezza e viene eseguito in anestesia locale”.
Ad effettuare il primo impianto con l’equipe guidata da Giannola, che afferisce all’unità di cardiologia, diretta da Tommaso Cipolla, sono stati il cardiologo Riccardo Torcivia, l’ingegnere Dario Corrao della Medtronic e gli infermieri Giuseppe Riolo e Giuseppe Fesi. Del servizio di aritmologia fa parte anche Riccardo Airò Farulla.
“Lo scompenso cardiaco – conclude Giannola – è una patologia molto diffusa. Ne soffrono circa 24 milioni di persone al mondo, a cui si aggiungono ogni anno due milioni di nuovi pazienti con una mortalità del 40% a 12 mesi”. Dei 350 interventi annui eseguiti dal servizio di aritmologia del San Raffaele Giglio, circa 100 riguardano lo scompenso cardiaco.
“C’è un impegno costante della Fondazione – evidenzia il presidente Stefano Cirillo – in investimenti in nuove tecnologie che elevano la qualità delle prestazioni sanitarie”.
“Siamo orgogliosi di questo risultato – conclude il vice direttore generale, Carmela Durante – che vede la nostra Fondazione proseguire il percorso di eccellenza definito nella mission”. 

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