Venerdi 28 settembre alle ore 18.30 nel Giardino di Ballarò, in via Porta di Castro 75-77, Palermo, presentazione del libro di Clelia Bartoli “Razzisti per legge. L’Italia che discrimina” Laterza 2012.
Interverranno oltre all’autrice Augusto Cavadi, filosofo consulente e opinionista “Repubblica”, Mario Affronti presidente nazionale della SIMM, Società Italiana di Medicina delle Migrazioni e Bijou F. Nzirirane, dottore in ricerca agraria e presidente dell’associazione Universitari africani.
È facile chiamare ‘razzista’ l’uomo che aggredisce un altro uomo solo perché di etnia, nazionalità o religione sgradita. Più arduo è percepire lo scandalo di leggi e procedure che costruiscono la disuguaglianza. Dare un nome alle cose serve a vederle. Si chiama ‘razzismo istituzionale’ quel complesso di norme e politiche che tracciano una linea di separazione tra chi ha diritti e chi possiede solo incerte e revocabili concessioni.
Questo libro racconta un’Italia razzista verso chi è designato come ‘straniero’. Mette insieme riflessioni teoriche e storie di casi gravi e lievi, noti e sconosciuti, di discriminazione istituzionale, come la cosiddetta ‘emergenza Lampedusa’ o la vicenda di un’insolita assegnazione a una famiglia rom di un prestigioso appartamento confiscato alla mafia.
Note biografiche dell’autrice
Clelia Bartoli (Palermo, 1973). Docente di Diritti umani nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Palermo, partecipa a progetti educativi in contesti di marginalità nelle città di Napoli e Palermo.
Tra i suoi libri: l’antologia di filosofia morale Dovere e Piacere (LibriLiberi, 2003); le curatele Sull’universalità dei diritti umani (Firenze University Press, 2003) e Esilio/Asilo. Donne migranti e richiedenti asilo in Sicilia (DuePunti, 2010). Le monografie Il monoteismo hindu. La storia, i testi, le scuole (con Federico Squarcini, Pacini, 1997); La teoria della subalternità e il caso dei dalit in India (Rubettino, 2008) e Razzisti per legge. L’Italia che discrimina (Laterza, 2012).