Sarà dedicata alle donne e ai loro diritti la terza puntata speciale di «Mediterraneo», il settimanale della TGR proposto da Giancarlo Licata e realizzato a Palermo in coproduzione Rai – France 3, con la collaborazione di altre televisioni estere, in onda domenica alle 11.05 su Rai Tre.
Le primavere arabe avrebbero dovuto togliere gli ultimi ostacoli alla parità fra uomo e donna e consegnare diritti consolidati e futuro certo. Invece non è stato così. Almeno finora. Le donne in Tunisia scendono in piazza dopo un caso di stupro, in altre parti si guarda alla rivoluzione come a qualcosa di indefinito. Negli stessi giorni in Italia si ricorda una giornalista coraggiosa, Maria Grazia Cutuli, uccisa dagli uomini di Bin Laden solo perché aveva voglia di raccontare la guerra in Afghanistan e le violenze praticate. Sabato scorso, in sua memoria, è stato assegnato l’ottavo Premio Cutuli a giornalisti che hanno avuto il coraggio di parlare.
Nel corso della puntata, condotta a Catania da Roberto Alajmo, interverranno la scrittrice libanese Joumana Haddad, il Direttore del “Corriere della Sera” Ferruccio De Bortoli e l’attrice Piera Degli Esposti, da sempre in prima linea nella lotta per i diritti della donna. Si ricorderà anche Maria Grazia Cutuli, la giovanissima inviata del Corriere, che aveva denunciato l’esistenza in Afghanistan di un deposito di Sarin, un gas fortemente letale. Ma la famiglia, con il fratello Mario, non condivide questa tesi.
La Haddad punta la sua attenzione sulla “libertà superficiale” della donna, spesso priva di diritti, mentre De Bortoli spiega perché il messaggio di Maria Grazia Cutuli sia ancora forte, nonostante gli anni trascorsi: “è stata testimone di pace, messaggera di cultura, voleva sapere, capire”. Infine per Piera Degli Esposti: “le donne sono armate senza avere le armi, per questo fanno paura e devono essere messe a tacere”.
Dopo un reportage in Tunisia, su un caso di violenza nei confronti di una ragazza da parte di due poliziotti, con la donna paradossalmente incriminata per atti osceni, la puntata si chiuderà con un altro reportage girato in Egitto. Marsa Matrouh è una cittadina che ha conosciuto ben due rivoluzioni: quella egiziana, che ha determinato le liberazione dei suoi prigionieri – soprattutto beduini – e poi, quella dei loro fratelli libici, che nella zona di confine non è affatto passata inosservata. La rubrica di coda di «Mediterraneo» ospiterà le fotografie della Siria di Alessio Genovese, Premio Cutuli 2012.