Nelle ultime ore, tutti hanno fatto di tutto. Numerose le schede bianche e ci avviamo alla quarta votazione
E tra inciuci e spaccature, anche la terza votazione si dissolve in un nulla di fatto. Dopo la terza fumata nera, aspettiamo il quarto tentativo di dare un presidente alla nostra sfasciata Repubblica.
Nel pomeriggio la quarta elezione, dove, però, basterà la maggioranza.
Nelle ultime ore, comunque, tutti hanno fatto di tutto.
Prodi ha unito ciò che Marini aveva diviso, ma, nello stesso tempo, ha diviso ciò che Marini aveva unito. Infatti, mentre il Pd sembra compattarsi sul fronte Prodi, dopo l’accanito dissenso interno attorno a Marini, il Pdl dice NO categorico all’ex premier perorato nelle ultime ore dal Pd. Menomale, almeno sembra scongiurato ogni rischio di inciucio.
Disgrazia per disgrazia, meglio il nome di Prodi che un nome di intesa tra Pd e Pdl.
Intanto, il ‘profeta incazzato’ con i suoi adepti continua a urlare, sempre con lo stesso cicalio forsennato, il nome del signor, professor Rodotà, l’unico candidato, secondo i grilletti, degno di rivestire questo ruolo. Di Prodi, comunque, manco a parlarne.
Anche per la Lega, il nome di Prodi è improponibile. Secondo il Carroccio, infatti, Prodi è quello che ha svenduto l’Italia durante la presidenza all’Iri. E, in fondo, anche se loro voglio svendersi l’unità d’Italia, tanto torto su Prodi non ne hanno. Intanto, i parlamentari leghisti non hanno votato nel corso della terza votazione e si riuniscono per decidere cosa fare alla quarta elezione.
Anche Lista Civica è riunita per decidere cosa fare alla prossima votazione.
Anche la Chiesa, sempre pronta a dire la propria su ogni scelta, sembra non approvare Prodi.
E, intanto, noi comuni mortali, rimaniamo incollati davanti i media in attesa e speriamo in una fumata bianca
La redazione